Orobas – Arise In Impurity

Debuttano con l’Ep Arise In Impurity i death metallers Orobas , maligna creatura attiva da appena un anno e cresciuta nei meandri della scena di Dhaka, in Bangladesh.

Il quartetto capitanato dal batterista e fondatore Hephaestus, paga dazio al blackened death metal di scuola est europea, con le proprie influenze che non si scostano dalle solite band storiche (Behemoth).
Con impatto e discreta determinazione, la giovane band asiatica rilascia il suo primo lavoro, Arise In Impurity, un ep composto da quattro songs più intro, oscure e basate su testi occulti e mitologici.
Senza lasciare nulla per quanto riguarda cattiveria ed attitudine, il gruppo spara quattro cartucce devastanti, colme di blast beat e di tutti i cliché che il genere impone, inserendosi nelle nuovissime proposte del metal estremo underground provenienti dal continente asiatico in seconda fila rispetto ad altre realtà con più esperienza e più personalità.
Bad Blood Hunter risulta il migliore episodio, oscura e malvagia quanto basta per convincere, mentre nel finale troviamo la buona cover del classico dei Venom, Black Metal.
La strada per il gruppo è lunga e tortuosa, Arise In Impurity può diventare un sufficiente inizio di carriera, se seguito da lavori più personali, tre brani (se escludiamo intro e cover) sono pochi per dare un giudizio definitivo, ma per ora il rischio è che gli Orobas finiscano nel calderone dei gruppi dimenticati o addirittura ignorati, anche se un ascolto potrebbe rivelarsi gradito per chi è un fan accanito del genere.

TRACKLIST
1. Ode to Impurity (Intro)
2. The Ravana
3. Lord Ramesses
4. Bad Blood Hunter
5. Black Metal (Venom cover)

LINE-UP
Puppeteer – Bass
Hephaestus – Drums
Kraken – Guitars
Sammael – Vocals

OROBAS – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »