Fetid Zombie – Epicedia

L’inverno si avvicina, le ore di luce lasciano spazio alle tenebre, l’aria si fa umida di pioggia che impregna la terra dei cimiteri, i vermi e gli insetti tornano a pullulare a ridosso delle tombe marcite e l’atmosfera torna ad essere quella adatta per risvegliare la creature del polistrumentista americano Mark Riddick, i Fetid Zombie.

Il musicista ed illustratore statunitense, al sesto album della sua famigerata creatura, successore di quel Grotesque Creation uscito lo scorso anno e di cui vi avevamo parlato dettagliatamente sulle pagine di Iyezine, torna ad un lavoro sulla lunga distanza dopo un buon numero di split, segno della inesauribile creatività del nostro che, anche in questo nuovo album, riempie i nostri padiglioni auricolari di marcissimo death metal old school, soffocante come una bara chiusa due metri sotto terra, oscuro come una catacomba dimenticata nel tempo, ma vario nell’alternare furia death ad ormai immancabili atmosfere dark, in un delirio mortifero che affascina la parte oscura che risiede in noi.
Si passeggia tra le tombe di un cimitero, il fango che ci avvolge le caviglie rende pesante il nostro passo, allorché lo zombie fetido e mostruoso ci aggredisce famelico.
Circondato come da abitudine da un nugolo di ospiti della scena estrema mondiale, Riddick ridà vita al suo alter ego, un morto vivente che si nutre di death metal old school, tra orchestrazioni dark, atmosfere catacombali e tanto horror style, così che Epicedia, supportato dal brani dal flavour estremo in bella mostra come Devour The Innocent e, soprattutto, la conclusiva Devour The Virtuous, risulta ancora una volta un buon lavoro death metal dal taglio orrorifico.
I Fetid Zombie sono ormai una garanzia per gli amanti dei suoni old school, Riddick si dimostra maestro nel saper convogliare nel metal estremo le atmosfere di cui sopra: se siete fans del gruppo americano il disco è un acquisto a scatola chiusa, ma se non conoscete le opere di questo E.A. Poe moderno, non perdete tempo e rimediate con questo nuovo lavoro, lo zombie è in agguato.

TRACKLIST
1. Lowered Beneath
2. Devour the Virtuous
3. Devour the Innocent
4. If the Dead Could Speak

LINE-UP
Mark Riddick – Vocals, Guitars, Bass, Drum programming, Keyboards

FETID ZOMBIE – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • GINO and the GOONS – s/t
    by Reverend Shit-Man on 12 Settembre 2025 at 20:00

    Come avrebbero suonato i Ramones se, invece di Joey Ramone, al microfono ci fosse stato Johnny Thunders? E’ la domanda che, diverse volte, si è posto chi vi scrive, mentre ascoltava il nuovo (e sesto complessivo) album, omonimo, degli statunitensi Gino and the Goons – uscito quest’anno su Slovenly Recordings – perché è esattamente l’incastro

  • Sir Petrol Evil design
    by Massimo Argo on 12 Settembre 2025 at 14:06

    Sir Petrol Evil design, un debutto molto notevole, un viaggio diverso e frastagliato, mai scontato e sempre bellissimo, dentro di noi e dentro il sé.

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

  • Zatokrev Bring mirrors to the surface
    by Massimo Argo on 11 Settembre 2025 at 14:29

    Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »