Running Death – Dressage

Le buone impressioni suscitate dallo scorso full length (Overdrive, uscito un paio di anni fa) sono state confermate e i tedeschi Running Death, con il nuovo lavoro Dressage, faranno la gioia degli amanti del metal in generale.

Questo avviene grazie ad un sound che, se si può senz’altro considerare classico, risulta ugualmente fresco, potente e melodico, grazie ad un songwriting sopra la media, ad un tocco di speed power di tradizione europea e a tanto thrash metal statunitense, tra Testament e Forbidden.
Dressage si avvale di un gran lavoro melodico, punto di forza del sound del gruppo bavarese, con il bravissimo cantante Simon Bihlmayer che, oltre a suonare la sei corde, possiede una voce che ricorda il giovane Chuck Billy.
Non cede un attimo questo album, i brani si susseguono potenti, veloci e melodici, senza mai avvicinarsi al groove, tanto di moda di questi tempi, mantenendo un approccio heavy/power che con l’irruenza e l’impatto del thrash fa fuoco e fiamme su tracce ritmicamente colme di cambi di tempo e impreziosite da una tecnica notevole.
Velocità e mid tempo si danno il cambio tra i solchi di brani che a tratti entusiasmano, entrando a forza nella testa dell’ascoltatore.
Si decolla senza indugi con l’opener Courageous Minds e si punta dritti alla zona da bombardare con una serie di tracce notevoli (la title track, Duty Of Beauty, Beneath The Surface) thrash metal tecnico ed heavy power fanno la voce grossa e chiedono a gran voce lo scettro di sovrani dei generi metal classici, mentre Andrej Ramich al basso e
Jakob Weikmann alle pelli sorprendono con una prova gagliarda e Daniel Baar lavora la sua sei corde con perizia melodica sopra le righe.
Dressage è metal con la M maiuscola, ha tutto per fare breccia nei cuori non solo dei thrashers ma di chiunque ami il metal dal taglio classico.

TRACKLIST
01. Courageous Minds
02. Dressage
03. Delusive Silence
04. Heroes Of The Hour
05. Duty of Beauty
06. Numbers
07. Beneath the Surface
08. Anthem of Madness (instrumental)
09. Safety Second
10. Refuse to Kill

LINE-UP
Simon Bihlmayer – Vocals, Guitars
Daniel Baar – Guitars
Andrej Ramich – Bass
Jakob Weikmann – Drums

RUNNING DEATH – Facebook
URL YouTube, Soundcloud, Bandcamp

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

  • Zatokrev Bring mirrors to the surface
    by Massimo Argo on 11 Settembre 2025 at 14:29

    Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

  • The Saint & la Bestemmia present: Adventure with the Saint Episode n°54
    by Il Santo on 8 Settembre 2025 at 16:22

    Oggi ascoltiamo: Johnny Brunette Trio, Bad Brains, Von Masoch, The Sons of Hercules, Nations on Fire, The Cannibals, The Flowers, The Crawdaddys, Thee Hypnotics, Man or Astro-Man, No Trend, The Bad Beats, Das Klown, The Sore Losers, Dee Rangers, Witchdoctors

  • Hüsker Dü, in arrivo un box set dal vivo
    by Reverend Shit-Man on 6 Settembre 2025 at 20:30

    Continua l’opera meritoria della Numero Group, label specializzata in ristampe e restaurazioni tra gli archivi di band fondamentali del post–hardcore americano degli anni Novanta (Karate, Unwound, Codeine e altre) e in generale di altre formazioni indie rock, con l’obiettivo di ridare vita e pubblicare chicche inedite e altre registazioni perdute o dimenticate, o mai pubblicate.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »