Âqen – Méditation Astrale

Seconda prova per questa one man band francese da Cambrai, Nord – Pas -De Calais. Dopo la prima convincente uscita del 2015, L’Etrange Chemin vers l’Univers Occulte, arriva l’attesa seconda prova, ed è una sicura conferma di quanto espresso in nuce nella prima.

Il black metal di Âqen  è un qualcosa che va oltre il genere, ci si muove nelle vicinanze dell’atmospheric, ma ci sono anche intarsi di folk, perché la poetica del francese deve molto all’occulto, al mondo che sta oltre e dentro di noi. I brani sono delle composizioni che vivono una vita lunga e hanno diversi livelli, partono in una maniera e si concludono in un’altra, praticamente senza ritornello, in una maniera che potrebbe essete definita progressive, ma è più un consapevole flusso di coscienza. Il lavoro di  che sta dietro a tutti gli strumenti è davvero notevole, e la composizione raggiunge livelli orchestrali, ogni singolo momento di canzone è un risvolto importante di una storia che non è cominciata né qui né ora, ma in qualche eone lontano, o solo un secondo fa a due centimetri da noi. Il suono è molto ricco, il disco è quello che vuole essere fin dal titolo, ovvero una meditazione che ha come scopo quello di trascendere il corpo nella sua dimensione astrale e viaggiare lontano. Chiunque abbia raggiunto anche solo per un secondo questo stato lo ricorda come una beatitudine, e questo viaggio forgiato nel black metal lo rammenta molto bene. Il disco è da sentire tutto più e più volte, anche perché ha momenti davvero notevoli ed è un’opera che si degusta meglio se ascoltata attraverso le cuffie. La produzione è eccellente e permette a questa musica di esprimersi al meglio. Addirittura in alcuni passaggi è grande l’influenza di un gruppo come i Behemoth, perché vi sono dei momenti altamente epici che si possono ricondurre allo stile dei polacchi. Magnificenza mai fine a se stessa, perché qui la peculiarità maggiore è quella di progredire sempre attraverso la conoscenza occulta e la meditazione, appunto. Black metal come strumento di meditazione, può sembrare strano, ma per chi ama questo genere sa che non lo è affatto, e questo disco lo dimostra in ogni suo secondo.

Tracklist
1. L’oubli
2. Sinistre cauchemar
3. Terreur intérieure
4. La tempête
5. Dialogue sidéral
6. Abandon
7. Souvenirs perdus

Line-up
Â: Guitars, Vocals, Synth
Kain: Bass
Dévoreur: Drums

AQEN – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »