Rostres – Les Corps Flottants

Da Pau, cittadina resa famosa soprattutto dall’epopea ciclistica nel corso dei vari Tour De France, arrivano i Rostres, un duo che con il proprio fluido sound strumentale cerca di farci veleggiare lungo le impervie ed affascinanti zone pirenaiche.

Oltre tre quarti d’ora di musica di tale fattura non sono una proposta banale, stante il rischio concreto di perdere per strada qualche ascoltatore lungo i diversi tornanti che si susseguono, sotto forma di brani liquidi, inquieti e mai troppo spinti a livello ritmico.
L’operazione ai bravi Alain e Lionel riesce piuttosto bene , perché Les Corps Flottants è caratterizzato da un approccio molto più simile alla musica ambient e questo fa sì che la musica sia più volta a dipingere spazi, orizzonti e paesaggi, ben sintetizzati dalla foto in bianco e nero posta in copertina.
Anche quando il sound si irrobustisce sfociando in uno sludge post metal, i nostri non perdono di vista il senso melodico ed atmosferico che ne contraddistingue l’incedere, rompendo semmai quel minimo di uniformità compositiva senza rischiare di rendere il tutto frammentario.
E’ anche vero, d’altronde, che tra un episodio evocativo come 118 ed il brano di chiusura Deversoir le differenze sono sostanziali, tanto è placidamente scorrevole la prima e nervosa ed intensa la seconda, che va a sfiorare sonorità vicine a quelle degli ultimi Monolithe, ma ciò che resta è l’impronta univoca conferita al tutto dai Rostres, in virtù di intenti compositivi chiari e ben delineati in grado di compensare le controindicazioni derivanti dalla natura strumentale dell’opera.
Questa è la strada giusta, per chi si cimenta con dischi aventi tale caratteristiche, e bravi i Rostres nell’essere riusciti a trovarla al primo tentativo.

Tracklist:
1.Les Corps Flottants
2.Exorde
3.Méandres
4.118
5.Glaire
6.Au Faîte Des Honneurs
7.Déversoir

Line-up:
Mermin Lionel : Drums and percussion
Brunet Alain : Bass, Guitar, Keyboard, Ebow

Guests:
Salles Jean-Baptiste : Double Bass (Track 1, 5 and 6)
Duboux Julien : Harmonica (Track 6)
Bonnetain Nicolas : Guitar (Track 5)
Kevin Communal : Percussion (Track 1, 3, 4, 5)

ROSTRES – Fa cebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • The Boojums
    by Enrico Mazzone on 9 Ottobre 2025 at 16:49

    Se siete appassionati di punk rock energico, con un tocco di nostalgia per il sound degli anni ’80 e una vena di ribellione, i The Boojums sono sicuramente una band da scoprire e seguire.

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • The Queen Is Dead Volume 167 – Patristic, Nepal Death, Panopticon
    by Massimo Argo on 7 Ottobre 2025 at 14:33

    Puntata davvero ricca, black death metal patristico, hippies psichedelici in viaggio per Kathmandu e un bellissimo disco di folk dal profondo delle foreste del Minnesota.

  • Niia – V
    by Leonardo Pulcini on 6 Ottobre 2025 at 8:59

    Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »