Abomination – Abomination

Ascoltare un disco come questo è andare alle radici del thrash, e coglierlo nel suo momento forse migliore, anche se fortunatamente il thrash è un’erba maligna e non morirà mai.

Ristampa in lp di un album fondamentale per la scena thrash death metal degli anni ottanta e novanta. Uscito originariamente nel 1990, venne dopo un demo omonimo, e vide la luce grazie agli sforzi soprattutto di Paul Speckmann, figura leggendaria della scena metal statunitense, già nei Master, Deathstrike e al tempo di questo disco anche nei Funeral Bitch.

Come raccontato dallo stesso Speckmann lui praticamente provò in segreto con altri musicisti, e si può affermare che rubò il nome Abomination dal gruppo dove suonava come batterista Aaron Nickeas. Il gruppo firmò un contratto con la Nuclear Blast, pubblicando il primo omonimo disco, ora ristampato per la prima volta in vinile dalla Doomentia Records. Questo disco è il figlio perfetto della sua epoca, e non erano tempi facili, ma forse migliori di questi che stiamo vivendo. L’eroina stava vivendo i suoi ultimi tempi d’oro, come raccontato nella iniziale The Choice, otto minuti di durata per aprire la carriera di un gruppo thrash death non è certo quella che si può definire una scelta facile. Lo stile del gruppo è un thrash metal molto potente e vicino all’hardcore, come usava all’epoca. La band di Chicago, Illinois fa particolarmente bene questo genere, e vi aggiunge in qualche passaggio un timido avvicinamento al death. Abomination è un disco ancora grezzo nel suo nucleo, ma molto potente e sicuramente sopra la media, sia dell’epoca che di quella attuale. I temi sono personali e politici, dato che questa musica era di protesta, cosa che poi gli Abomination sublimeranno con il disco successivo Tragedy Strikes. Ascoltare un disco come questo è andare alle radici del thrash, e coglierlo nel suo momento forse migliore, anche se fortunatamente il thrash è un’erba maligna e non morirà mai.
Grande opera di riscoperta per un ottimo disco, che è anche l’occasione per chi non lo conoscesse ancora di addentrarsi nella notevole opera metallica di Paul Speckmann.

TRACKLIST
1 The Choice
2 Murder, Rape, Pilage and Burn
3 Reformation
4 Redeem Deny
5 Possession
6 Suicidal Dreams
7 Life and Death
8 Victim of the Future
9 Tunnel of Damnation

LINE-UP
Paul Speckmann – Vocals, Bass
Aaron Nickeas – Drums
Dean Chioles – Guitars

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