Acrimonious – Sunyata

Bella sorpresa questo secondo full-length della band greca Acrimonious, dedita a un black metal di buona fattura e dalla chiara matrice scandinava nonostante la provenienza mediterranea, della quale viene conservato intatto l’innato gusto melodico.

Le coordinate del gruppo ateniese prendono come punto di riferimento i Dissection, ma sarebbe errato pensare a una copia sbiadita della creatura che fu di Jon Nodtveidt: i brani degli Acrimonious spiccano in maniera indipendente per intensità e non appaiono mai come semplici e manieristici esercizi di stile. I nostri, rispetto al precedente “Purulence”, uscito nel 2009, paiono aver maggiormente focalizzato la loro proposta, forti anche della recente esperienza di tre quinti della line-up in una delle band più note del panorama ellenico quali gli Acherontas. Dopo esserne fuoriusciti definitivamente in maniera del tutto amichevole, Cain Letifer, Akhkhar e C.Docre si sono dedicati anima e corpo a quella che è divenuta la loro band principale e gli esiti positivi sono facilmente rinvenibili in Sunyata; il black degli Acrimonious si muove essenzialmente su un mid-tempo carico di melodie oscure e avvolgenti che sostengono il growl profondo e piuttosto espressivo di Cain: stranamente, in più di un passaggio ho colto diversi punti di contatto, molto probabilmente del tutto casuali, con una band apparentemente lontana non solo geograficamente, come i brasiliani Mythological Cold Tower, sia per un uso della voce molto simile, sia per l’intonazione solenne ed epica di molti passaggi. Sette lunghi brani più una corposa intro, ci regalano quasi un’ora di musica piacevole che non si fatica a riascoltare anche a distanza ravvicinata: notevole la tripletta Lykaria Hecate, Adharma e Glory Crowned Son of the Thousand Petalled Lotus, ma il resto di Sunyata non si rivela da meno nel suo compito di vestire di note le interessanti tematiche filosofico-occulte che ne caratterizzano i testi. Davvero un ottimo lavoro, vivamente consigliato a chi predilige il black di matrice occulta, dal passo più cadenzato e dai tratti maggiormente evocativi rispetto alla sua versione più canonica.

Tracklist :
1. Nexus Aosoth
2. Lykaria Hecate
3. Adharma
4. Glory crowned Son of the Thousand Petalled Lotus
5. The Hollow Wedjat
6. The Sloughted Scales of Seperation
7. Vitalising the Red-Purple in Asher-Zemurium
8. Black Kundalini

Line-up :
Akhkhar – Bass
Docre – Drums
Semjaza 218 – Guitars
Cain Letifer – Guitars, Vocals
ar-Ra’d al-Iblis – Lyrics, vocals (live)

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • The Queen Is Dead Volume 168 – Geishas of Doom & The Irrational Library, Prayer Group, Alien Trackers
    by Massimo Argo on 11 Ottobre 2025 at 16:52

    Uno split tape che racconta due anime del sottobosco olandese: i Geishas of Doom, abrasivi e viscerali, e The Irrational Library, tra spoken word, punk e arte totale. Un viaggio sonoro che unisce rabbia, teatro e libertà creativa.

  • Orrendo Subotnik – Orrendo_3
    by Il Santo on 10 Ottobre 2025 at 8:36

    Una recensione sincera e appassionata di Orrendo_3 degli Orrendo Subotnik: un viaggio tra hardcore diretto, emocore viscerale e canzoni che parlano di amore, rabbia e anarchia. Viva il non lavoro, viva la musica autentica.

  • The Boojums
    by Enrico Mazzone on 9 Ottobre 2025 at 16:49

    Se siete appassionati di punk rock energico, con un tocco di nostalgia per il sound degli anni ’80 e una vena di ribellione, i The Boojums sono sicuramente una band da scoprire e seguire.

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »