Antichrist – Pax Moriendi

Pax Moriendi si rivela un esordio su lunga distanza di assoluto livello per gli Antichrist, capaci di mostrare un potenziale tutt’altro che banale e foriero quindi di altri luttuoso frutti nel prossimo futuro.

Dopo alcuni anni di attività costellati dall’uscita di diversi demo e singoli, anche per i peruviani Antichrist è arrivato il momento del debutto su lunga distanza.

Pax Moriendi è un lavoro intriso di un death doom ruvido ed essenziale, reso appena più morbido da una tastiera volta a dare al tutto un tocco vagamente orrorifico, con il growl che si attesta invece su una modalità rantolo che nulla concede, men che meno all’intelligibilità dei testi.
Siamo quindi dalle parti dell’interpretazione del genere più vicina a band come Disembowelment, ma in maniera meno aspra e dissonante, e il tutto riesce in maniera apprezzabile alla band sudamericana, la quale offre talvolta squarci di melodia come nella parte finale dell’opener Forgotten in Nameless Suffering, e comunque mantenendo lungo i tre quarti d’ora dell’album un buon livello, anche quando i ritmi si intensificano spostando la barra verso un putrido death di scuola floridiana accompagnato dalla sempre presente tastiera in sottofondo.
Nei precedenti casi in cui mi ero imbattuto in doom band provenienti dal paese andino non ero rimasto particolarmente impressionato, trattandosi per lo più di lavori apprezzabili per genuinità ma, allo stesso tempo, approssimativi e troppo scarni per resa sonora; al contrario, gli Antichrist, pur non essendo tra gli interpreti più raffinati del genere, sanno decisamente il fatto proprio e mettono a frutto l’esperienza maturata attraverso un approccio cupo, diretto e dalla produzione adeguata alla bisogna.
Da rimarcare anche la bontà della lunga traccia conclusiva You Will Never See Sun Light, valido esempio di funeral che va a pescar oltre che dalla già citata seminale band australiana anche dagli Evoken: Pax Moriendi si rivela un esordio su lunga distanza di assoluto livello per gli Antichrist (ai quali di certo non giova più di tanto un monicker impegnativo ed un po’ inflazionato), capaci di mostrare un potenziale tutt’altro che banale e foriero quindi di altri luttuoso frutti nel prossimo futuro.

Tracklist:
1. Forgotten in Nameless Suffering
2. Obscurantism
3. In the Dark and Mournful Corner
4. Screams and Lamentations Drowned
5. You Will Never See Sun Light

Line-up:
Agalariept – Vocals
Sargatanaz – Drums
Zaren – Guitars, Keyboards
Gustavo Rodriguez – Bass

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