Aosoth – IV : An Arrow In Heart

E’ difficile, nel parlare di questo lavoro, potersi sottrarre all’obbligo di fare un cenno alla scena black francese, che di certo è, tra tutte, quella che nel complesso appare maggiormente proiettata verso il lato avanguardistico del genere.

Bastino nomi come Blut Aus Nord (anche se negli ultimi lavori la componente estrema è stata sensibilmente ridotta), Deathspell Omega, Merrimack, senza dimenticare Decline Of The I e Spektr, per intuire quali siano i contenuti all’interno di questo quarto full-length effettivo degli Aosoth. Rispetto ad alcune delle band citate, sicuramente la componente black appare predominante (la sperimentazione a pieno regime si trova solo nei due Broken Dialogue) ma è evidente, fin dalla notevole title-track posta in apertura, che di melodia nell’ora di musica proposta dai parigini se ne troverà poca ed spesso sopraffatta da un involucro sonoro non convenzionale. Il brano in questione mostra una band oggettivamente dalle grandi capacità e dalle idee molto chiare, nonostante un songwriting che tende più ad alienare l’ascoltatore che non a scuoterlo o a cullarlo; la difficoltà per chi si approccia a questa particolare variante del black è quella di mantenere alto il livello di attenzione perché i nostri, quando rallentano ingannevolmente l’andatura, lo fanno tramite partiture ossessive che paiono essere il preludio della fine salvo poi riesplodere repentinamente. Confesso che questo tipo di proposte inizialmente tendono a respingermi e, dopo qualche ascolto, parto deciso con l’idea di evidenziarne più i difetti che i pregi, ma qualcosa mi spinge a perpetuarne l’ascolto finché, alla fine, di aspetti realmente negativi da riportare ne restano ben pochi, mentre l’aura maligna che pervade ogni nota finisce per penetrare definitivamente sottopelle. Il disco si chiede così com’era iniziato, ovvero con un altro lungo e ipnotico brano, Ritual Marks Of Penitence in grado di lasciare definitivamente il segno, anche grazie a un bellissimo video che chiarisce, qualora ci fossero stati dubbi, quale sia il rapporto degli Aosoth con la religione tradizionale. IV – An Arrow In Heart è un’opera di sicuro valore per una band che, dopo un decennio di carriera, ha raggiunto uno status invidiabile grazie a una discografia costellata di album convincenti all’insegna di un black avanguardistico di non facile fruizione ma di grande profondità e consistenza.

Tracklist:
1. An Arrow in Heart
2. One With the Prince with a Thousand Enemies
3. Temple of Knowledge
4. Under the Nails and Fingertips
5. Broken Dialogue 1
6. Broken Dialogue 2
7. Ritual Marks of Penitence

Line-up :
MkM – Vocals
BST – All instruments
INRVI – Guitars

AOSOTH – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »