Barkasth – Decaying

Tra le scene black metal dell’est europeo quella ucraina è sicuramente la più interessante e ricca qualitativamente, assieme a quella rumena, meno densa però a livello numerico.

Ad avvicinarsi notevolmente al livello di giganti come Drudkh o Nokturnal Mortum arrivano oggi, con il loro primo album, i Barkasth, anch’essi provenienti dall’inesauribile fucina di Kharkiv.
Il fatto che Decaying ne rappresenti il passo d’esordio non deve indurre in errore facendo pensare che il quartetto sia composto da imberbi ragazzini; i nostri, per quanto ancora relativamente giovani, sono tutti musicisti che gravitano nell’ambiente già da diverso tempo, con due di essi provenienti da un altro gruppo di spessore come gli Elderblood.
La forza di un album come Decaying risiede in una formula che certo non è un segreto: sette canzoni rese irresistibili da un uso sapiente della melodia, il tutto racchiuso in poco più di quaranta minuti di black metal intenso e che sovente vira sul death, esaltato da una produzione all’altezza e da una prestazione impeccabile dei singoli, con le chitarre che si lasciano andare spesso e volentieri a gustosi assoli ed un alternanza screaming/growl appropriata e convincente.
L’opener Begging By Freaks è già da solo un brano che potrebbe valere un intero album, e la stessa valutazione la si può fare anche per la conclusiva e più avvolgente …Where Was The Son Of God; tutto quanto sta in mezzo è di livello assolutamente conforme a queste due gemme, per cui non vi sono davvero controindicazioni nell’affermare che i Barkasth costituiscono una delle scoperte più eccitanti dell’anno in ambito black metal.
Ad impreziosire il tutto troviamo anche un approccio concettuale non banale, anche se sicuramente non nuovo nella sua espressione di antireligiosità, la quale viene esibita però in maniera ragionata e tutt’altro che becera, rivelandosi molto più adeguata in tal senso ad un contenuto musicale di primissimo ordine.

Tracklist:
1. Begging By Freaks
2. Alone
3. Blood & Flesh
4. Soul Away
5. Decaying
6. Shepherd
7. …Where Was The Son Of God

Line-up:
Arkhonth – guitars, vocals
Goreon – guitars, vocals
Hagalth – bass
Malet – drums

BARKASTH – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Sūn Byrd – In Paradiso
    by Leonardo Pulcini on 20 Novembre 2025 at 19:00

    I Sūn Byrd portano il soul dal Nord Europa in un album che sa stranamente di Italia, di sud e feste al tramonto.

  • Intervista Macaco Cacao, dalla consolle al mondo.
    by Massimo Argo on 20 Novembre 2025 at 15:17

    Macaco Cacao, due dj che hanno una concezione molto particolare della musica, e che fanno cose molto originali.

  • E’ morto Nicola Vannini
    by Reverend Shit-Man on 20 Novembre 2025 at 9:00

    In un panorama dei necrologi musicali che, da almeno un decennio a questa parte, somiglia sempre più a una valle di lacrime, un altro triste avvenimento, in tal senso, va a funestare anche questo 2025. Nella giornata di ieri, infatti, ci ha lasciati, all'età di 65 anni, Nicola Vannini.

  • Frontiere Sonore – PUNTATA 06
    by Simone Benerecetti on 19 Novembre 2025 at 9:13

    Trasmissione radiofonica con Federico “il Deca” De Caroli e Simone Benerecetti. In scaletta: Federica Deiana, Cøldstar, G. Cistola & D. Germani, The Balboas, Jez Pike, Pink Butter, Jonathan Elias, Anthony Moore with AKA & Friends, Mephisto Walz, Angels of Libra (feat. Nathan Johnston).

  • The Queen Is Dead Volume 177- Dor, Lancasters, Evoken
    by Massimo Argo on 18 Novembre 2025 at 14:52

    Un approfondimento su tre dischi imperdibili: il viaggio introspettivo dei Dor, la psichedelia analogica dei The Lancasters e l’oscurità funeral doom degli Evoken. Analisi, atmosfere e suggestioni di tre opere che esplorano mondi sonori profondi e unici.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »