Below The Sun – Envoy

Esordio per questa band russa dedita ad una forma di death doom dai tratti progressivi, oltreché da una componente post metal ben riconoscibile.

L’album si snoda nel corso di sette tracce piuttosto lunghe ma la buona capacità compositiva dei Below The Sun li rende sufficientemente scorrevoli. Nel complesso il sound non è troppo aggressivo nel suo alternare liquidi passaggi acustici e melodici a sfuriate sempre piuttosto controllate, e queste caratteristiche sono rinvenibili nelle prime tre tracce e nell’ultima, perfetti esempi di come dovrebbe essere trattata la materia.
Fanno eccezione a questo modus operandi il quarto d’ora di Drift In Deep Space, funeral death doom ottimo nella sua ortodossia, e la notevole space ambient di Breath of Universe.
Envoy si rivela una graditissima sorpresa in quanto ci mostra una band davvero perfetta nell’esibire un sound a tratti cupo ed oscuro, e in altri malinconico e sognante, il tutto senza sbavatura alcuna; la voce viene esibita con una certa parsimonia, rendendo l’album virtualmente strumentale, e così non è un caso che la perla del lavoro sia Cries of Dying Stars, un effluvio di soli suoni che mescolano pulsioni cascadiane, i migliori Agalloch ed ovviamente una componente doom, non accentuatissima ma comunque ben radicata.
Se vogliamo, lo stacco tra un brano come la già citata Drift In Deep Space può sembrare eccessivo, ma ciò d’altra parte dimostra la competenza dei ragazzi di Krasnoyarsk per la disinvoltura con la quale approcciano sonorità apparentemente diverse.
Un disco splendido per una band da mettere sotto stretta osservazione in futuro: già così i Below The Sun si attestano a livelli altissimi, ma la sensazione è che abbiano nelle corde addirittura qualcosa di meglio da offrirci.

Tracklist
1.Outward The Sky
2.Cries of Dying Stars
3.Alone
4.Drift In Deep Space
5.Breath of Universe
6.Earth

Line-up:
Void – Drums, Singing bowl, Percussions, Throat singing
Vacuum – Guitars, Percussions
Quasar – Guitars, Vocals, Percussions
Covert Lore – Bass
Stardust – Vocals, Flute, Wind chime

BELOW THE SUN – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • The Queen Is Dead Volume 168 – Geishas of Doom & The Irrational Library, Prayer Group, Alien Trackers
    by Massimo Argo on 11 Ottobre 2025 at 16:52

    Uno split tape che racconta due anime del sottobosco olandese: i Geishas of Doom, abrasivi e viscerali, e The Irrational Library, tra spoken word, punk e arte totale. Un viaggio sonoro che unisce rabbia, teatro e libertà creativa.

  • Orrendo Subotnik – Orrendo_3
    by Il Santo on 10 Ottobre 2025 at 8:36

    Una recensione sincera e appassionata di Orrendo_3 degli Orrendo Subotnik: un viaggio tra hardcore diretto, emocore viscerale e canzoni che parlano di amore, rabbia e anarchia. Viva il non lavoro, viva la musica autentica.

  • The Boojums
    by Enrico Mazzone on 9 Ottobre 2025 at 16:49

    Se siete appassionati di punk rock energico, con un tocco di nostalgia per il sound degli anni ’80 e una vena di ribellione, i The Boojums sono sicuramente una band da scoprire e seguire.

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »