MDD è il primo lavoro su lunga distanza dei bolognesi Birkenwakld, autori di quello che loro stessi definiscono black gaze / postblack.
Ci sarebbe anche una componente depressive nella proposta della band, benché dall’ascolto paia emergere più a livello concettuale (un titolo come MDD, ovvero major depressive disorder, è eloquente in tal senso) che non musicale, in quanto le caratteristiche del sound offerto tendono ad un mood più malinconico che non straziante come quello del DSBM.
L’album consta di un intro e di quattro brani veri e propri abbastanza lunghi, all’interno dei quali i Birkenwald esprimono compiutamente le loro idee musicali che hanno il pregio di non fossilizzarsi su un canovaccio ben preciso, muovendosi invece con buona disinvoltura attraverso le varie sfumature che un genere dai confini molto elastici può concedere.
Se dovessi pensare ad una band alla quale i ragazzi emiliani si ispirano citerei di primo acchito gli Agalloch, un punto di riferimento non semplicissimo da inquadrare e sicuramente sfidante per chiunque ci si voglia confrontare: i Birkenwald ne escono moto bene, affidando molto più al lavoro strumentale che alle parti cantate la conduzione dei singoli brani, e anche in questo tutto sommato si ritrova una corrispondenza nel modus operandi di John Haughm.
Parlando delle singole tracce, i tre minuti di Echoes of Madness – How Everything Started sembrano voler anticipare in maniera sintetica quelle che saranno le caratteristiche dell’album, mentre When Solitude Shines on Its Own si rivela già un’eloquente prova delle attitudini dei nostri, i quali pur disseminando di robuste accelerazioni il brano non sacrificano mai l’aspetto melodico, e lo stesso avviene con la successiva Drowned in Soundless Tears dove, benché la struttura appaia sostanzialmente diversa, a fare la differenza sono le splendide intuizioni acustiche; The Ghosts Left Behind si snoda, inizialmente, con sonorità black metal tutto sommato ordinarie per poi esplodere in un bellissimo crescendo dalla metà in poi, con l’aggiunta di apprezzabili punteggiature pianistiche, mentre l’ultimo brano autointitolato è forse quello al quale la definizione di blackgaze più si addice, grazie al suo intreccio tra melodie malinconiche e ritmiche intense ma sempre ben controllate.
Considerando che siamo di fronte ad una band all’esordio, alle prese con un progetto comunque ambizioso come quello di raccontare il male di vivere tramite un tessuto musicale più articolato di quello che può essere il classico depressive, MDD si rivela davvero una gradita sorpresa; l’album necessita di qualche ascolto in più della norma per essere apprezzato nel migliore dei modi, e questo è un altro indizio di una profondità che fa ulteriormente onore alla proposta dei Birkenwald.
Tracklist:
1. Echoes of Madness – How Everything Started
2. I – When Solitude Shines on Its Own
3. II – Drowned in Soundless Tears
4. III – The Ghosts Left Behind
5. IV – Anedonia
Line-up:
*H110311A – Voce e chitarra ritmica
*H110413D – Songwriting, testi e basso
*H081213S – Songwriting, chitarra solista
*H170207C – Batteria