I russi Black Lakes (conosciuti nella loro nazione come Чёрные Озёра , nel nostro alfabeto Chernye Ozera) sono una band piuttosto prolifica, essendo questo loro Sorrow (Горечь) il settimo full length in altrettanti anni di attività.
Il sound del trio di Balakovo pone come base ritmica il black metal, ma tutto sommato prevalgono pulsioni gotico-melodiche pervase anche da un’anima folk che, alla fine, danno vita ad un lotto di brani piuttosto orecchiabili; l’album infatti scorre via piuttosto fluido, visto che i Black Lakes hanno il pregio di non essere pretenziosi e non disdegnano l’utilizzo di soluzioni piuttosto immediate con esiti per lo più positivi.
In un coacervo in cui confluiscono Children of Bodom, Sentenced e tutta la compagni nordica dedita al black death dall’impronta più gotica e atmosferica, i brani si susseguono senza provocare particolari sussulti ma non facendo mai calare il livello sotto un’ampia e rassicurante sufficienza, finché il trittico finale arriva ad offrire una gradita impennata con il folk austero ed acustico di Ashes, la magniloquenza sinfonica dotata di un notevole chorus di Russian Land e la conclusione affidata agli introspettivi arpeggi di Time.
Abgott si dimostra un vocalist efficace e versatile ma l’utilizzo della lingua madre è pur sempre qualcosa al quale noi latini, per forza di cose, ci dobbiamo adattare; nonostante questo Sorrow è un lavoro valido e con suoni all’altezza (il mastering è a cura di Astaroth Merc dei Raventale), ma difficilmente i Black Lakes potranno trovare particolari sbocchi al di fuori dei confini patri.
Tracklist:
01. By the Malice of Hoary Wind (Foreword)
02. To the Place Where the Smoke! (Part II)
03. Carnations
04. The Broken Arrow
05. Straightening the Back
06. Fate is Just a Word!
07. Sigh
08. Ashes
09. Russian Land
10. Time (Loneliness)
Line-up:
Abgott – music, lyrics, vocal, guitars
Sfavor – music, bass, programming
Dez – music, keyboards