Bosco – Bosco

Prima uscita per questa formazione a tre composta da chitarra violino e batteria.

Stilisticamente siamo dalle parti di un rock/metal progressivo dalle influenze doom, guidato essenzialmente dallo strumento ad archi suonato da Laurence Cocchiara, al quale la chitarra di Emanuele Duchi e la batteria di Lorenzo Nencini forniscono l’opportuno supporto ritmico.
Qui sta la peculiarità di un album che, per la sua natura del tutto strumentale, rischierebbe di risultare meno interessante di quanto invece non sia: infatti, i nostri lasciano ampio spazio ad uno strumento come il violino che, quando è stato adottato in ambiti rock e metal ha sempre lasciato un suo profondo marchio nel sound delle band che l’hanno utilizzato (tra gli altri: King Crimson, Mahavishnu Orchestra, Kansas e in ambito doom, My Dying Bride).
Il trio orvietano non raggiunge certe vette qualitative, ovviamente, ma è apprezzabile la voglia di mettersi in gioco con una proposta sufficientemente anticonvenzionale e, nel contempo, di ascolto nemmeno troppo ostico: i sette brani offerti non sempre si dipanano con la necessaria fluidità e forse c’è qualche passaggio interlocutorio di troppo che, con modalità di questo genere, rischiano di far scemare l’attenzione; è vero però che, percentualmente, questi momenti sono l’eccezione all’interno di uno sviluppo nel quale si ricerca più l’emotività piuttosto che l’esibizione di mera tecnica, riuscendo a sopperire con disinvoltura al sempre difficilmente colmabile vuoto costituito dall’assenza di parti vocali.
Anche una buona varietà di soluzioni contribuisce alla riuscita di questo primo passo, tra brani più tenui come Malinconia o come la nervosa Penombra, con mia preferenza personale per la title track (non a caso quella dai tratti maggiormente doom), capace di rappresentare adeguatamente le varie pulsioni stilistiche che animano il sound del disco.
Per i Bosco una prova davvero interessante, anche se non di facilissima catalogazione, e anche per questo rivolta ad un pubblico non troppo vasto e sicuramente abituato a simili ascolti.

Tracklist:
01. Primo strato di spirito
02. Solvuoto
03. Melancolia
04. Bosco
05. Nell’io sepolto
06. Ostile
07. Penombra

Line-up:
Lorenzo Nencini – drums
Laurence Cocchiara – violin
Emanuele Duchi – guitar

BOSCO – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Libri da leggere consigliati
    by Simone Benerecetti on 17 Ottobre 2025 at 10:01

    Libri da leggere consigliati da In Your Eyes ezine, Kafka, Scerbanenco e altri.

  • Agnostic Front Echoes of eternity
    by Massimo Argo on 17 Ottobre 2025 at 9:00

    Agnostic Front Echoes of eternity, Un disco granitico e che fotografa perfettamente cosa siano gli Agnostic Front nel 2025.

  • SONGS THE WEB TAUGHT US VOL. 17
    by Reverend Shit-Man on 16 Ottobre 2025 at 20:30

    Scopri le nuove uscite musicali tra doom psichedelico, indie rock, shoegaze e arcade punk: da LITANIA a Bravo Maestros, Alterna e oltre.

  • Purity Ring
    by Gabriella Capraro on 15 Ottobre 2025 at 15:42

    “Purity Ring”, il nuovo album di Megan James e Corin Roddick: un ritorno alle origini synth-pop tra ricordi digitali, malinconia e rinascita elettronica.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 01
    by admin on 15 Ottobre 2025 at 8:43

    Una selezione musicale eclettica con DFMK, NOM, Clap! Clap!, After in Paris, Angel Face, Campidonico, Glyders, Elisa Montaldo, Manduria e Hybrid: suoni unici e atmosfere originali.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »