Chrch – Light Will Consume Us All

Tre brani immersi in un suono doom e sludge personale e condotto su un interplay chitarristico di alto livello sempre ispirato e carico di tensione.

Liquide e visionarie note ci introducono al secondo full length dei californiani Chrch, quintetto che, dopo un ottimo Unanswered Hymns del 2015, approda alla Neurot Recordings proponendoci tre brani immersi in un suono doom e sludge personale e condotto su un interplay chitarristico di alto livello sempre ispirato e carico di tensione.

Gli abbondanti venti minuti di Infinite Return si spandono placidi, reiterati nei primi cinque minuti con le due chitarre che costruiscono senza fretta l’atmosfera per poi esplodere in furia devastatrice, accompagnate dall’inquietante growl di Eva Rose che strazia le viscere; il lungo intermezzo di quiete che interrompe la furia coinvolge con la sua spiritualità e la sua aura nostalgica, mentre le chitarre tessono trame delicate e le sussurrate vocals di Eva massaggiano dolcemente i nostri padiglioni auricolari suggerendo lunghi viaggi verso una luce trascendente che si suggella in un finale profondo, dove la chitarra solista si erge a protagonista assoluta con un assolo armonioso e disperato. Un brano di altissimo livello che potrebbe marchiare a fuoco la carriera della band che non lesina idee e personalità anche nei due restanti brani: i quindici minuti di Portals hanno un approccio più diretto nel loro lento andamento doom, lacerati sempre dalle litaniche vocals di Eva che si dimostra interprete versatile e capace di variare tonalità ed espressività. Ritmi marziali e ipnotici sono la struttura portante e aromi black ammorbano l’atmosfera spalancando “portali” dove le chitarre esplorano abissi acidi e visionari, mentre vocals inquietanti cercano di riportare un po’ di “light”. La capacità dei musicisti di creare suoni e atmosfera è veramente rimarchevole: nonostante siano attivi solo dal 2015 i Chrch appaiono già molto maturi e consapevoli della loro ispirazione. La tensione rimane sempre alta e i brani, per quanto lunghi, sono profondi e vari nel loro progressivo sviluppo, pur all’interno di un genere come il doom e lo sludge dai canoni ben definiti. Il terzo brano Aether, con il suo andamento solenne ed epico, suggella un gran bel disco offerto da parte di artisti ispirati.

Tracklist
1. Infinite Return
2. Portals
3. Aether

Line-up
Ben Cathcart – Bass
Chris Lemos – Guitars, Vocals (backing)
Eva Rose – Vocals (lead)
Adam Jennings – Drums
Karl – Cordtz Guitars

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