Altro lavoro che se non arriva a sfiorare il capolavoro ci va tremendamente vicino.
I Circle Of Indifference sono la creatura del polistrumentista Dagfinn Øvstrud, nata lo scorso anno come one man band anche se il musicista svedese è aiutato nella lavorazione del disco da un manipolo di ottimi specialisti della scena estrema. Shadows Of Light ne è il clamoroso debutto che, insieme allo stupendo “Nightmare Years” dei Maahlas, mi ha completamente rapito tanto è il talento estremo che esce dalle composizioni di questo lavoro, all’insegna di un death metal melodico all’ennesima potenza; il tutto viene supportato da un songwriting straordinario che, senza finire troppo nell’abusato calderone del prog/death alla Opeth, stupisce per tecnica compositiva pregno com’è di canzoni che definire esaltanti è un eufemismo. Niente di nuovo, affermerà qualcuno, vero, ma qui siamo davanti ad un album talmente perfetto, così ben costruito che è impossibile non rimanerne affascinati: cavalcate elettriche accompagnano digressioni elettroniche, tutto il metal scandinavo passa per i solchi di questa straordinaria opera, in cui una produzione bombastica non è altro che la ciliegina su una torta che non riuscirete più a fare ameno di divorare. Edge Of Sanity e la loro guida Dan Swanö sono i riferimenti più logici per le soluzioni adottate in questo lavoro, senza dimenticare anche i Pain di Peter Tagtgren nelle parti elettroniche, e ho detto tutto … Aggiungete un innato senso melodico che, anche nelle parti più violente rende i brani uno più bello dell’altro, ed ecco che il grande disco è servito su un piatto d’argento dallo chef svedese, che lascia all’enorme vocalist Brandon Leigh Polaris il compito di accompagnarci per tutta la durata dell’album con il suo growls spettacolare. Tutto è perfetto, non c’è una nota fuori posto in Shadows Of Light, e la musica vi travolgerà senza darvi tempo per riprendervi tra un brano e l’altro, devastati da cotanto talento al sevizio di un metal debordante. Dove poi entra in gioco una female vocals (Darkness) i Circle Of Indifference sverniciano e mettono in fila tutte le symphonic metal band del pianeta, senza dimenticare di dare una ripassatina al metallo epico che qui diventa furiosa musica guerresca, sprizzante eroicità da tutti i pori (Another Day In Paradise). Siamo di fronte ad un album che, non fosse per l’assoluta cecità del mainstreem e di molti addetti ai lavori, farebbe il pieno nelle classifiche di fine anno in ambito estremo. Se il buon Dagfinn Øvstrud si accontenta, di sicuro non mancherà nella nostra …
Tracklist:
1. Despair (Intro)
2. A Child but Not
3. Walk with Me
4. Alone
5. Shadows of Light
6. Evil
7. This Is Not the End
8. Darkness
9. Another Day in Paradise
10. Abyss
11. Push
12. Shadows of Light (Aybars Remix)
13. Hope (Outro)
Line-up:
Dagfinn Øvstrud – All instruments, Lyrics
Guests:
Brandon L. Polaris – Vocals
Tyler Teeple – Guitars (lead)
Nikky Money – Vocals (on track 8)
Aybars Altay – Additional Instruments of Aybars Remix