Sembra di essere tornati indietro di vent’anni: fortunatamente il metal estremo old school, grazie all’underground, sta tornando a mietere vittime come ai bei tempi (primi anni novanta) ed in tutto il mondo nascono band dedite ai suoni che, all’epoca, fecero sfracelli.
Copertina splatter, sound devastante e tanta attitudine sono le armi messe in campo dagli statunitensi Cropsy Maniac, all’esordio con questo Ep di cinque brani, cortissimo ma che ci dice molto sulla band del Kentucky: all’insegna di un grind dall’impatto massacrante, che tiene più di un piede nel death metal old school, questo lavoro piace per la capacità della band di estremizzare il genere senza sconfinare nel grindcore, mantenendo le coordinate stilistiche dei vecchi Terrorizer. Grande è il lavoro delle chitarre, che hanno un tocco europeo molto apprezzabile (Creepy Things), investendo di riff l’ascoltatore torturato dai due axeman Kevin Herr e Aaron Whitsell.
Buon lavoro della sezione ritmica (Travis Ruvo alle pelli e lo stesso Whitsell al basso) e vocals brutali che vomitano testi gore e splatter come se piovesse (Kevin Reece).
Tra i brani spicca la conclusiva Dawn In The Rotting Paradise, cover degli storici Haemorrhage.
Nove minuti sono pochini, ma la band americana dimostra di saperci fare: essendo di formazione recente (2013), i Cropsy Maniac hanno sicuramente i numeri per far bene anche sulla lunga distanza.
Tracklist:
1. Cirque Du Absurd
2. Creepy Things
3. Shear Terror
4. I Strangled Mine
5. Dawn in the Rotting Paradise (Haemorrhage cover)
Line-up:
Travis Ruvo – Drums
Kevin Herr – Guitars
Aaron Whitsell – Guitars, Bass
Kevin Reece – Vocals, Lyrics