Diatonic – I Am The One

Diatonic è il monicker scelto dal polistrumentista svedese Joakim Antman (Overtorture, The Ugly) per la sua creatura solista, un mostro che si nutre di death metal scandinavo, tra tradizione ed elementi moderni, elementi che si evincono in alcune ritmiche sostenute da un buon groove, che rendono il suono avvolgente, mentre il resto del sound viaggia sui binari dello swedish death.

Il secondo lavoro sulla lunga distanza per il musicista svedese, a distanza di un anno dal precedente Hidden Pieces, fornisce il segno di una certa creatività, almeno in questo periodo, per Antman, confermata da un lotto di brani molto ben curato, vari nelle ritmiche e solidi come un incudine.
Derivativo, ma ottimamente prodotto e alquanto agguerrito, I Am The One esce vincitore dall’ascolto per via dei suoi solos alquanto melodici, mentre la tensione rimane alta per tutta la sua durata: trentasette minuti di death metal, a tratti sfiorato da una vena classica che emerge dal lavoro della sei corde, sempre melodica ma tagliente, cangiante nelle sue atmosfere che passano con disinvoltura da repentine accelerazioni ad attimi di atmosferiche ed oscure parti dove un’anima prog prende il sopravvento.
Sono attimi di lucida follia espressiva, poi si riparte in quarta per toccare vette estreme destabilizzanti, con tracce che abbinano ferocia ed intimista oscurità.
Il growl è cattivo e tormentato, i brani che alzano il livello qualitativo sono quelli che più alternano gli elementi di cui si caratterizza la musica di Antman (notevoli a mio parere Hypocrite, la title track e le reminiscenze industrial della conclusiva Deceived) e che fanno di I Am The One un buon lavoro di death metal melodico moderno.
Buona la seconda dunque: il lavoro è consigliato a chi stravede per il melodic death, con Antman che si conferma un ottimo musicista.

TRACKLIST
1.The Eyes
2.Kiss of Death
3.Replace the Numbers
4.Once More
5.Hypocrite
6.Game Piece
7.Fading
8.I Am the One
9.Deceived

LINE-UP
Joakim Antman – All instruments, Vocals

DIATONIC – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Soul Sugar meets Dub Shepherds – Blue house rockin’
    by Massimo Argo on 30 Ottobre 2025 at 18:29

    Soul Sugar e i Dub Shepherds confezionano un prodotto quasi perfetto, piacevole, sensuale e musicalmente ricchissimo, dove il levare esplora e si connette con altre dimensioni musicali, mostrando che alla fine è la buona musica che scalda e fa bene la cosa più importante, al di là delle etichette e dei recinti musicali.

  • The Queen Is Dead Volume 172 – The Other, Sir Richard Bishop
    by Massimo Argo on 30 Ottobre 2025 at 10:16

    The Other, Sir Richard Bishop, Horrorpunk da un gruppo storico del genere, e chitarre tra gli Usa e l'India.

  • James Senese
    by Massimo Argo on 30 Ottobre 2025 at 7:57

    Tributo a James Senese, sassofonista leggendario e simbolo della musica napoletana. Dalle origini difficili ai Napoli Centrale, dalle collaborazioni con Pino Daniele a una carriera solista rivoluzionaria: biografia, discografia e ricordo di un gigante della musica italiana.

  • Hannah Jadagu – Describe
    by Leonardo Pulcini on 29 Ottobre 2025 at 17:53

    Eremita in una foresta incantata, per Hannah Jadagu il tempo smette di scorrere mentre scrive un album catartico, arrivato da un altra dimensione per scavarci dentro.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 03
    by Simone Benerecetti on 29 Ottobre 2025 at 9:49

    Due chiacchere e ascoltiamo : Britt Warner, Asma, Karina Ramage, Late Aster, Kostas Hiras & Eleftherios Moumdjis, RosGos, Voicians, Wavepool, Julie's Haircut, The Crimson Shadows.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »