Questo giovane gruppo proveniente da Taiwan nasce nel 2007, è una delle migliori realtà della scena metallica estrema del loro paese e lo confermano con Ashes Of The Dawn, secondo full length che segue le gesta di The Inner Sear, debutto datato 2009.
In Iyezine siamo abituati a confrontarci con il metal proveniente dai paesi più remoti e fuori dai soliti circuiti, perciò non sorprende più di tanto incontrare una band nata in un luogo inusuale per queste sonorità, proponendo un ottimo compromesso tra il melodic death metal scandinavo ed il metalcore statunitense, reso ancora più brutale e potente da ritmiche thrash metal e valorizzato da un lavoro alle sei corde di altissimo livello.
Un sound rabbioso, veloce e tempestoso, colmo di scale e solos melodici, accompagnato da un tappeto ritmico che varia tra sgommate micidiali di thrash metal e potenti muri di groove moderno, una voce cartavetrata, perfetta per il genere, riescono ad elevare questo album a qualcosa di più che una canonica riesumazione del death melodico portato al successo dalle solite band a cavallo tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio e diciamolo francamente, non è poco.
Taipei, ne Stoccolma o Goteborg, ma Taipei, la nuova frontiera del genere si sposta verso oriente e i Diesear non sono neanche l’unico gruppo di un certo valore che giunge da quei paesi.
India in primis e poi tutte le altre terre che formano il continente asiatico, hanno portato in dote ai vari generi metallici un’orda di gruppi intenti a sviluppare le varie influenze arrivate dall’Europa e dagli States, mettendoci sempre qualcosa di loro, così da non risultare mai banali copie dei più famosi gruppi occidentali.
I Diesear viaggiano a velocità pazzesche sulla transiberiana del metal estremo, Ashes Of The Dawn è una mazzata furibonda, ma attenzione; la tecnica e la personalità di questi giovani musicisti è di alto livello, i brani mantengono un tiro micidiale, la tensione non cala un attimo e come detto le chitarre travolgono l’ascoltatore in un vortice di violenza e melodia da infarto.
Shadows of Grey, la splendida Silent Division e poi via via tutte le altre songs, formano un album che frantuma ogni vostra convinzione su dove si suona meglio il genere in questo inizio millennio, con il quartetto che si candida come una delle più belle sorprese dell’anno, battendo sul campo molti nomi noti in rotazione su Rock Tv e compagnia satellitare.
Primi Soilwork, The Crown, At The Gates e poi Devil Driver e Machine Head, questi sono gli ingredienti con cui il gruppo confeziona un piccantissimo piatto a base di metal estremo, prendete e mangiatene tutti.
TRACKLIST
1. Faith In Ares
2. Shadows Of Grey
3. Fearless
4. Silent Division
5. Corrode My Soul
6. Dying Dust
7. Breath Remains
8. Until The Light
9. Blazing Wings
10. Falling Ashes
11.Dig Your Lies
LINE-UP
Amo – drums
Sui – guitars
Chris-J – guitars
Kurenai – vocals