Pur ammettendo che tra i generi estremi il thrash è quello che è sempre stato meno nelle mie corde, devo dire che mi intriga non poco scoprire come venga interpretato in nazioni nelle quali la tradizione per certe sonorità è quanto mai recente, anche per motivi prettamente geografici.
Per esempio questo split album, con il quale la Witches Brew ci propone i nepalesi Disorder ed i peruviani Distruptor, finisce per riconciliarmi non poco con il genere perché, in assenza di qualsiasi parvenza di novità o di variazione sul tema, si viene abbondantemente ripagati dal punto di vista dell intensità e della genuinità dell’approccio.
I Disorder, i quali condividono il monicker con circa un’altra quindicina di band, più o meno aventi lo stesso raggio d’azione stilistico, non sono certo delle mosche bianche in una scena metal nepalese che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi anni, ma fa sempre un certo effetto associare l’immagine degli altipiani e delle vette montuose del pese himalayano per eccellenza con questi quattro assatanati che, nei sei brani a loro disposizione, partono cosi come arrivano, ovvero sparati senza risentire della rarefazione dell’aria.
Il thrash dei Disorder è, manco a dirlo, old school, ma ciò deve essere visto nell’accezione più positiva del termine, perché mi riesce difficile pensare ad una band europea o nordamericana capace di restituire questo sound con la stessa freschezza ed urgenza; non manca comunque qualche digressione, perché se Underworld, il brano che dà il titolo allo split, è un ottima fotografia di quanto appena descritto, troviamo una Aslil Manav Sabhyata che si spinge a lambire in maniera convincente territori hardcore. Detto ciò vale senz’altro la pena di riscoprire il loro unico full length Corrupted Influence, datato 2016.
I Distruptor sono invece praticamente all’esordio, visto che i quattro brani contenuti in Underworld corrispondono alla tracklist del loro demo Social Disorder, uscito all’inizio del 2017. Forse anche per questo il sound risulta un po’ meno pulito ma senza inficiare più di tanto il risultato per questi ragazzi provenienti da Lima, i quali restano ben ancorati a sonorità del secolo scorso ma imbastardiscono il loro thrash con abbondanti iniezioni di death, eleggendo quali propri numi tutelari band come gli Slayer piuttosto che i Testament, tanto per fornire qualche coordinata più chiara. Il tutto sembra decisamente più perfettibile rispetto a quanto offerto dai Disorder, ma le caratteristiche di base (convinzione, genuinità e giusta cattiveria) sono esattamente le stesse e non si può fare a meno di applaudirle.
In definitiva, Underworld è uno split album che mostra una band dal buon potenziale ma decisamente ancora da sgrezzare (Distruptor) ed un’altra (Disorder) che sembra già pronta a far breccia negli appassionati sia del nuovo che del vecchio continente.
Tracklist:
1. DISORDER – Corrupted Influence
2. DISORDER – Devastation
3. DISORDER – Underworld
4. DISORDER – Disorder Unleashed
5. DISORDER – Junga Bahadur Rana
6. DISORDER – Aslil Manav Sabhyata
7. DISTRUPTOR – Social Disorder
8. DISTRUPTOR – Tragedy
9. DISTRUPTOR – Annihilation
10. DISTRUPTOR – Traumatic Death
Line-up:
DISORDER:
Romeo – Bass, Vocals
San Jv – Drums
Pramod – Guitars
Den – Guitars
DISTRUPTOR:
Joel N. – Bass
Frank D. – Drums
Charly War – Guitars (lead)
Abel R. – Vocals, Guitars