Down Among The Dead Men – Down Among The Dead Men

Il ritorno di Dave Ingram, storico ex-cantante di Benediction e Bolt Thrower, non possiede alcun tratto nostalgico ma porta con sé una carica distruttiva difficilmente riscontrabile anche in chi, agli albori della propria carriera, dovrebbe essere naturalmente spinto dall’entusiasmo e dalla voglia di spaccare il mondo, non solo in senso metaforico.

Il ritorno di Dave Ingram, storico ex-cantante di Benediction e Bolt Thrower, non possiede alcun tratto nostalgico ma porta con sé una carica distruttiva difficilmente riscontrabile anche in chi, agli albori della propria carriera, dovrebbe essere naturalmente spinto dall’entusiasmo e dalla voglia di spaccare il mondo, non solo in senso metaforico.

I Down Among The Dead Men, completati dai due Paganizer Rogga Johansson (anche The Grotesquery e qualche altra decina di band) alla chitarra e Dennis Blomberg al basso, sono una creatura venuta alla luce per tranciare tutto ciò che si trova qualche centimetro al di sopra del suolo, grazie al magnifico ed efferato growl dell’esperto vocalist ed il chirurgico contributo dei suoi due sodali. Un death con una dannata attitudine punk, un’ipotetica session tra Motorhead, Discharge, Napalm Death ed Entombed epoca “To Ride …”, un treno lanciato a tutta velocità pronto ad abbattere ogni ostacolo nella sua corsa impostata su una velocità costantemente elevata, questa è la descrizione sommaria del contenuto dell’album Non attendetevi, quindi, una particolare versatilità da questo lavoro autointitolato, le tredici tracce hanno una durata media di due minuti e fanno della loro sinteticità una carta vincente; Draconian Rage è un titolo magnifico per inaugurare un disco, oltre che una scelta appropriata in quanto racchiude l’essenza di un lavoro che potrà far storcere il naso a chi ricerca sonorità innovative, ma che si rivelerà invece un godimento assoluto per chi si “accontenta” di farsi trascinare da suoni irresistibili nella loro essenzialità. Rari come oasi nel deserto sono i rallentamenti o i momenti concessi agli assoli di Rogga (Venus Mantrap) e non è un caso che il disco si chiuda esattamente come si è aperto, con un brano come The Stones Lament il quale, più che le pietre del titolo, costringe al lamento le casse, mai così vicine vicino al cedimento strutturale a causa dei toni ultra ribassati utilizzati da Blomberg. Un disco che, come recita la pubblicità di un noto energy-drink, “ci mette le ali” e, in questi tempi grami e bastardi, musica come questa può fornire la giusta dose di grinta per affrontare a viso aperto le battaglie, piccole o grandi che siano, che la vita di tutti i giorni ci propone …

Tracklist:
1) Draconian Rage
2) The Doomsday Manuscript
3) As Leeches Gorge
4) The Epoch
5) Adolescence Of Time
6) Bones Of Contention
7) Dead Man’s Switch
8) A Handful Of Dust
9) Infernal Nexus
10) Dead Men Diaries
11) Venus Mantrap
12) Down Among The Dead Men
13) The Stones Lament

Line-up:
Dave Ingram – Vocals
Dennis Blomberg – Guitars
Rogga Johansson – Guitars/Bass

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