Elixir of Distress – Kontynent

Un lavoro di spaventosa intensità, con una tensione che non scema in alcun frangente, scandita da uno screaming tutto sommato intelligibile e da un tessuto melodico e atmosferico che resta spesso sullo sfondo, trovando talvolta eccellenti sbocchi sotto forma di assoli chitarristici.

Dalla sempre vivace e mai banale scena polacca arriva il primo passo discografico degli Elixir of Distress, band della quale si sa poco o nulla se non che Kontynent è frutto di una lunga gestazione provocata da diversi avvicendamenti in una line-up che, proprio per questo suo essere in costante divenire, verrà resa nota solo in occasione del prossimo lavoro.

Intanto godiamoci senza troppe remore questo brillante esordio, basato su un black metal che mantiene costantemente un’aura drammatica che ben si confa con il tema trattato a livello lirico, concernente i famigerati campi di detenzione siberiani, nei quali migliaia di polacchi furono peraltro condotti e costretti a lavorare in condizioni disumane (in tal senso la copertina, per quanto minimale, mette i brividi e non solo per il freddo evocato dal paesaggio nevoso).
Gli Elixir of Distress offrono un’interpretazione del genere che prende il meglio dalle diverse scuole, anche se si percepisce una certa preponderanza di quella tedesca (Lunar Aurora in primis, e l’utilizzo di un monicker che ne richiama uno dei molti capolavori, Elixir Of Sorrow, qualcosa vorrà ben dire) con l’inserimento di certe dissonanze del black più obliquo di matrice francese.
Il frutto è un lavoro di spaventosa intensità, con una tensione che non scema in alcun frangente, scandita da uno screaming tutto sommato intelligibile, anche se ovviamente le liriche in polacco restano appannaggio degli ascoltatori di madre lingua, e da un tessuto melodico e atmosferico che resta spesso sullo sfondo, trovando talvolta eccellenti sbocchi sotto forma di assoli chitarristici.
I cinque brani si attestano su una durata media attorno ai dieci minuti e sono tutti, nessuno escluso, esempi di black metal glaciale, arcigno e allo stesso tempo coinvolgente: autentica pietra miliare dell’album è a mio avviso Katorga, traccia nella quale aleggia una disperazione tangibile espressa da un incedere furioso, che racchiude una sottile quanto evocativa linea melodica; lo schema è abbastanza simile, anche per qualità esibita,  nel resto della tracklist, con qualche parentesi acustica volta a spezzare il mood tragico, andando a comporre il quadro di un disco splendido e che, a mio avviso, è finora una delle più belle sorprese di questo 2018.
Resta solo la curiosità di capire chi ci sia dietro il monicker Elixir of Distress, anche se l’esito di Kontynent depone a favore di musicisti di grande spessore e profondi conoscitori della materia.

Tracklist:
1. Kontynent
2. Kołyma
3. Katorga
4. Workuta
5. Magadan