Evil Spirit – Cauldron Messiah

Gli Evil Spirit danno l’impressione di farsi guidare da un istinto a tratti selvaggio, che va a rivestire di una certa freschezza una proposta che affonda le proprie radici comunque nel passato.

Gli Evil Spirit sono una band che ha la propria base sul suolo tedesco, anche se all’interno del trio è preponderante la componente sudamericana con i suoi fondatori Marcelo Aguirre (voce e batteria) ed Ari Almeida chitarra), in seguito raggiunti dal bassista Saäth Nokr.

Non paia superflua questa precisazione, perché, come abbiamo già visto in passato, la scuola metallica sudamericana mostra una spiccata propensione verso un genere come il doom-death di matrice tradizionale, che è appunto quanto offerto dal trio.
Cauldron Messiah è il solo full length pubblicato finora dalla band, in prima battuta nel 2014 ad opera della Horror Records, unicamente in vinile e cassetta: la Terror From Hell Records ne cura due anni dopo l’uscita nel più pratico formato in cd, compiendo cosa gradita perché trattasi di un’opera del tutto meritevole di una riscoperta.
Come detto, il doom degli Evil Spirit è quanto mai legato alla tradizione, sia quando il sound appare più canonico e pulito, sia quando viene lasciato galoppare in accelerazioni violente e sporcato da un’anima death che va a comporre un quadro complessivo sicuramente vintage, ma ricco di un suo fascino.
Volendo trovare un aggancio con qualche album del passato, direi che l’ascolto della title track, posta a suggello del buon lavoro, svela quale sia una delle fonti alle quali si abbeverano gli Evil Spirit: difficile, infatti, non rinvenire forti richiami al seminale Forest Of Equlibrium dei Cathedral, anche se il terzetto ha una spiccata tendenza a lasciarsi andare ad accelerazioni improvvise, quanto furiose e quasi convulse rispetto al monolitico incedere che fu di Dorrian e soci, ed è questo che conferisce a Cauldron Messiah una piacevole imprevedibilità.
Gli Evil Spirit danno l’impressione di farsi guidare da un istinto a tratti selvaggio, che va a rivestire di una certa freschezza una proposta che affonda le proprie radici comunque nel passato: bravi quindi i nostri nello spremere il massimo dalle loro potenzialità.
Del resto il doom è sempre necessario, pure quando è brutto sporco e cattivo e non offerto nella sua più avvolgente forma melodica ed evocativa.

Tracklist:
1. Intro (Him the Almighty Power)
2. Grey Ashes of the Reptile
3. Eve of the Beholder
4. Let the Dragon Be My Guide
5. Reino sangrento
6. Push Angie Back into the Swamp
7. Cauldron Messiah

Line-up:
Marcelo Aguirre Drums, Vocals, Percussion
Saäth Nokr Bass
Ari Almeida Guitars

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