Quel ristretto manipoli di sventurati che abitualmente legge le mie recensioni credo abbia intuito che, quando parlo di doom, tendo a diventare più integralista del peggiore dei talebani.
Partendo dal presupposto che questo genere musicale deve semplicemente fluire dal cuore di chi lo suona per approdare direttamente a quello di chi lo ascolta, rigetto l’idea che possa diventare oggetto di contaminazioni pseudo avanguardistiche, utili solo a compiacere chi il doom lo snobba a prescindere. Nonostante questa mia premessa, i siberiani Evoke Thy Lords sono riusciti a fare breccia in questa spessa corazza protettiva proprio perché gli elementi innovativi inseriti nel loro sound, sono tutt’altro che futuristici ma provengono, di fatto, da molto lontano, attingendo in gran parte alla tradizione del prog più psichedelico. Di per sé, questo, potrebbe non sembrare una novità così dirompente se non fosse che la conduzione dei brani, invece d’essere affidata, come sempre accade, alla chitarra, lascia ergersi a protagonista il flauto di Irina Mirzaeva. Chiunque ricordi l’utilizzo di questo strumento fatto dai Cathedral nel loro ineguagliato capolavoro “Forest Of Equlibrium” può farsi in maniera più esaustiva un’idea di ciò che lo attenderà ascoltando Drunken Tales: chiaramente il tessuto sonoro dell’album non possiede i tratti catacombali proposti all’epoca dalla band di Lee Dorrian dato che qui il genere proposto è, a grandi linee, uno stoner doom quasi del tutto strumentale. Gli Evoke Thy Lords, dopo il gothic doom dell’esordio datato 2008, hanno decisamente mutato pelle trasformandosi in questa creatura dai tratti cangianti e in grado di evocare, grazie all’uso intensivo ma appropriato del flauto, sensazioni dall’alto tasso lisergico. I primi quattro brani sono quelli da prendere realmente in considerazione per verificare la bontà dell’operato della band di Novosibirsk, visto che la quinta traccia è una bonus track che, riportandoci indietro di qualche anno, è utile solo a farci capire quale sia stata l’evoluzione stilistica degli Evoke Thy Lords, nonché a mostrarci quanto questa svolta abbia fornito peculiarità ad una band che, altrimenti, avrebbe rischiato di restare confusa tra la miriade di altre proposte provenienti negli ultimi tempi dalla fredde lande sovietiche. Drunken Tales è davvero una ventata d’aria fresca (pure troppo, considerando la provenienza geografica dei nostri …)
Tracklist :
1. Routine of Life
2. Dirty Game
3. Down the Drain
4. Dregs
5. Cause Follows Effect
Line-up :
Irina Mirzaeva – Flute
Yury Kozikov – Guitars
Sergey Vagin – Guitars
Alexey Kozlov – Vocals, Bass
Alexandr Mironov – Drums