Magnifico libro, da parte di un vero appassionato, sul mondo musicale che gravita intorno al magnifico universo inventato da Tolkien.
Fabrizio Giosuè è un competente ed appassionato giornalista musicale, che ha il suo blog (Misterfolk), un portale sul folk e viking metal tra i migliori al mondo. Fabrizio ha anche scritto il fondamentale Folk Metal, una vera e propria bibbia per gli appassionati del genere. In questo libro tratta dell’ispirazione che le scritture tolkeniane hanno sulla musica moderna. Tolkien è una montagna che si staglia sopra molte arti, ma una di quelle più influenzate è proprio la musica, e più nello specifico quella pesante, il metal. Troviamo molte band ispirate da Tolkien, a partire dai Led Zeppelin, passando per i Camel, fino ad arrivare ai lavori solisti di Leonard Nimroy, sì proprio lo Spock di Star Trek.
Ma più di tutti è stato il metal il genere ad amare maggiormente Tolkien. I Blind Guardian hanno praticamente fondato una carriera sugli scritti del Professore, arrivando ad essere quasi un complemento sonoro alla lettura. Anche il black metal è un genere che, forse, senza Tolkien non esisterebbe, poiché moltissimi gruppi si sono ispirati a Mordor ed alle sue forze oscure. Tutto ciò viene spiegato in maniera precisa, agevole ed appassionata da Fabrizio, che ci mette cuore e grande competenza, tirando fuori delle vere e proprie chicche, come Lingalad aka Giovanni Festa, musicista arrivato ad essere amato anche dalla figlia di Tolkien, con tour americani ed altro. Giosùè racconta tutto bene, ma è eccezionale soprattutto nel trattare il sommerso, quell’underground che senza le sue narrazioni rimarrebbe solo una piega nascosta dello strano origami della musica indipendente. Completa il libro un’appendice sui gruppi metal e black metal che si sono ispirati al più grande di tutti i tempi. Un libro fondamentale, scritto avendo ben compreso ciò che era la musica per Tolkien, ovvero tutto.