Fleurety – The White Death

Un disco dei Fleurety è un qualcosa destinato a produrre reazioni contraddittorie: così troveremo chi ne esalterà il coraggio e la vis sperimentale e chi, invece, lo derubricherà ad una meno nobile “cagata pazzesca” di fantozziana memoria.

Normalmente, nell’affrontare opere di questo genere, tendo a non assumere una posizione definita, in un senso o nell’altro, non tanto per rifugiarmi in un comodo cerchiobottismo, quanto perché spesso, a spunti effettivamente geniali, fanno da contraltare momenti sinceramente difficili da digerire.
The White Death è il terzo full lenght degli avanguardisti norvegesi, ed arriva ben diciassette anni dopo il precedente: uno spazio temporale che equivale ad una vita, discograficamente parlando, riempita parzialmente da diversi ep confluiti poi nella compilation Inquietum, uscita qualche mese fa.
Passati ai servizi della Peaceville, Svein Egil Hatlevik e Alexander Nordgaren continuano bellamente a fregarsene di ogni convenzione e riversano sull’ascoltatore un groviglio di suoni che trovano una loro effettiva ragione d’essere solo quando esibiscono una vena poetica vicina al migliore Tony Wakeford (stonature incluse), nelle uniche due occasioni in cui la forma canzone prende realmente corpo (The Ballad of Copernicus e Future Day, oggettivamente entrambe molto belle); il resto è un susseguirsi di dissonanze inframmezzate talvolta dalla viziosa voce di Linn Nystadnes (interessante specialmente in Ambitions of the Dead) , approdando in quella scomoda terra di nessuno nella quale è davvero difficile capire se il risultato che ne scaturisce sia frutto di un’irrefrenabile genialità o di semplice mancanza di idee e di talento.
Personalmente, pur essendo propenso ad ascolti che esulano dai normali canoni, fatico non poco ad entrare in sintonia con il duo norvegese, anche perché, come dimostrano ampiamente i brani citati, la capacità di produrre musica tutt’altro che convenzionale ma di grande impatto, anche emozionale, è senz’altro nelle corde dei Fleurety; nonostante ciò i nostri, invece, continuano pervicacemente a cercare forzature con il solo risultato di annoiare o, comunque, a rendere The White Death un ascolto tutt’altro che agevole, probabilmente anche per gli stessi propugnatori del “famolo strano”, al di là delle dichiarazioni di facciata.
Detto questo, ognuno faccia le proprie valutazioni al riguardo: la mia, semplicemente, è che questo nuovo lavoro dei dei Fleurety ripasserà di rado nel mio lettore.

Tracklist:
1. The White Death
2. The Ballad of Copernicus
3. Lament of the Optimist
4. Trauma
5. The Science of Normality
6. Future Day
7. Ambitions of the Dead
8. Ritual of Light and Taxidermy

Line-up
Svein Egil Hatlevik – Drums, Vocals (lead)
Alexander Nordgaren – Guitars

Guests:
Krizla – Flute
Flipz – Vocals (backing)
Carl-Michael Eide – Bass, Vocals
Linn Nystadnes – Vocals

FLEURETY – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • E’ morto Gary “Mani” Mounfield
    by Reverend Shit-Man on 21 Novembre 2025 at 22:32

    Un altro orrendo lutto sconvolge la comunità mondiale del rock ‘n’ roll. E’ di queste ultime ore l’annuncio della scomparsa del bassista inglese Gary Mounfield, noto anche con lo stage name “Mani“. Aveva da poco compiuto 63 anni. La notizia è stata confermata dal fratello del musicista. Per il momento, le cause della sua dipartita

  • Davide Cedolin – Ligurian Pastoral Vol.II
    by Massimo Argo on 21 Novembre 2025 at 17:08

    Recensione di 'Ligurian Pastoral Vol. II' di Davide Cedolin: folk rurale ligure, chitarre acustiche e paesaggi sonori che curano, tra boschi, mare e natura.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #36
    by Marco Valenti on 21 Novembre 2025 at 11:07

    Cleaning Women vs Gridfailure vs Heathe vs Horror Within vs NosoKoma. Sono questi cinque nomi che si contenderanno la vittoria della battle royal che caratterizza l'episodio numero trentasei di :: acufeni ::

  • Sūn Byrd – In Paradiso
    by Leonardo Pulcini on 20 Novembre 2025 at 19:00

    I Sūn Byrd portano il soul dal Nord Europa in un album che sa stranamente di Italia, di sud e feste al tramonto.

  • Intervista Macaco Cacao, dalla consolle al mondo.
    by Massimo Argo on 20 Novembre 2025 at 15:17

    Macaco Cacao, due dj che hanno una concezione molto particolare della musica, e che fanno cose molto originali.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »