Goatsodomizer – The Curse Rings True

Si sono presi tutto il tempo necessario, forse anche troppo, gli svedesi Goatsodomizer per dare alle stampe il loro primo full length licenziato dalla Iron Shield.

Infatti la band risulta attiva fin dal 1995 e fino ad ora aveva immesso sul mercato solo due demo all’alba del nuovo millennio, This Mean War e Rapin’ My Graveyard, rispettivamente datati 2000 e 2002.
Dopo quattordici lunghi anni, finalmente The Curse Rings True vede la luce, nel frattempo il gruppo di Stoccolma è rimasto un trio, con Per Lindström impegnato al basso ed alla sei corde, Johan Norén alle pelli e Gustaf Browall ad urlare nefandezze dentro al microfono.
Attitudine satanista ed ignorantissima, per una raccolta di brani che si rifanno alla tradizione thrash old school con una buona dose di rock’n’roll a tramutare il tutto in un armageddon metallico d’assalto.
Poco più di mezz’ora, sparata a velocità sostenuta, un impatto live da prendere o lasciare, senza mai uscire da una qualità accettabile ma non trascendentale, questo in poche parole risulta l’esordio del gruppo, influenzato, come tutti quelli del genere, dai Motorhead e dal thrash vecchia scuola.
Tra le songs spiccano le buone ritmiche delle rock’n’roll Sidewalk Sinner e la conclusiva Going To Brazil, per il resto è il thrash metal che comanda il sound dei Goatsodomizer che, per la musica trattata e la produzione volutamente sporca, finisce per essere rivolto ai fans delle sonorità old school.
Una botta di adrenalina, ruvida e sporca: The Curse Rings True nulla toglie e nulla aggiunge ad un genere che più underground di così non si può; l’ottimo lavoro della sezione ritmica e qualche assolo mitragliato aggiungono verve ad un lotto di brani che si assomigliano un po’ troppo, risultando il più grande difetto del sound del gruppo svedese.

TRACKLIST
1. Graveyard Bitch
2. Iron Casket
3. Sidewalk Sinner
4. U.V.G.S.
5. Tombstone Riot
6. Scum of the Underworld
7. Into the Crypt
8. Gore Galore
9. Raping My Graveyard
10. Sodomized til Death
11. Die Screaming
12. Going to Brazil

LINE-UP
Per Lindström – Bass, guitars
Johan Norén – Drums
Gustaf Browall – Vocals

GOATSODOMIZER – Facebook

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Purity Ring
    by Gabriella Capraro on 15 Ottobre 2025 at 15:42

    “Purity Ring”, il nuovo album di Megan James e Corin Roddick: un ritorno alle origini synth-pop tra ricordi digitali, malinconia e rinascita elettronica.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 01
    by admin on 15 Ottobre 2025 at 8:43

    Una selezione musicale eclettica con DFMK, NOM, Clap! Clap!, After in Paris, Angel Face, Campidonico, Glyders, Elisa Montaldo, Manduria e Hybrid: suoni unici e atmosfere originali.

  • The Queen Is Dead Volume 170 – Lambwool, Ajna, Dayofwrath
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 17:34

    Lambwool, Ajna e Dayofwrath in tre nuove uscite Cyclic Law: musica oscura tra guerra, psiche e dannazione. Dark ambient e industrial al massimo livello.

  • VA – Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach
    by Massimo Argo on 14 Ottobre 2025 at 9:25

    Scopri "Don Letts The Rebel Dread at Echo Beach", una raccolta che celebra il meglio del dub digitale con selezioni d'autore dal catalogo della leggendaria etichetta.

  • Adja – Golden Retrieve Her
    by Leonardo Pulcini on 13 Ottobre 2025 at 17:14

    "Golden Retrieve Her" è una lezione di anatomia, e il corpo da dissezionare è quello di Adja. Bisturi e pinze? No, jazz, soul e R&B nelle mani di una poetessa con la musica nel sangue.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »