Gorgosaur – Lurking Among Corpses

In terra scandinava si suona death come si faceva nei primi anni novanta, l’underground accoglie questi figli dimenticati del metal estremo e li nutre di odio e violenza.

In Svezia nasce questo devastante duo, attivo dalle parti della capitale da due annetti, ora alle prese con il primo album dopo aver dato alle stampe un demo.
Åsa Hagström alla chitarra e Martin Schönherr alle pelli si dividono il microfono e licenziano per la Memento Mori Lurking Among Corpses, ottimo esempio di death metal scandinavo, marcio e devastante, un gioiellino old school talmente ben fatto da risultare clamoroso.
Trenta minuti in compagnia di riff, ritmiche ed atmosfere che riportano agli anni d’oro del genere, valorizzati da un songwriting ispirato ed dalla prova del duo.
E se il batterista al microfono ci sa fare tanto da non sfigurare con i singer storici, la polistrumentista è una strega inviperita, dalla voce dannata e maledetta, protagonista malefica soprattutto con la sei corde che rifila riffoni senza soluzione di continuità.
Dopo un’intro pianistica veniamo scaraventati in pieno delirio scandinavian old school death metal, le catacombe davanti a noi non sono ancora il peggio che dovremmo affrontare, e neppure i resti scarnificati e ammuffiti dimenticati dal tempo non scalfiscono l’ipnotica atmosfera di violenza e terrore che brani dal tiro micidiale come Terror Incarnate o Body Snatchers riescono a rievocare.
L’alternanza tra il growl del batterista e le grida di puro odio della Hagström, coronano un lavoro strumentale spettacolare, con le pelli pestate alla velocità della luce, classici passaggi da sfuriate, rallentamenti e mid tempo irresistibili (Pyromaniac Narrations).
In Lurking Among Corpses passa come un vento gelido che accompagna spiriti maligni e anime perdute nella dannazione eterna una buona fetta del death metal scandinavo, puro ed incontaminato metallo estremo concentrato in una manciata di songs clamorose come The Antropophagus, Burial Of Rats e quelle già citate.
Un album che è da considerare come una pietra preziosa, un massacro coinvolgente e dannatamente perfetto nel suo riecheggiare il sound padre di tutto quello che di estremo in musica è sceso dalle terre del nord.

TRACKLIST
1. Basement Funeral Hymn
2. Terror Incarnate
3. In Darkness They Come Crawling
4. Body Snatchers
5. Pyromaniac Narrations
6. Lurking Among Corpses
7. Gashes and Demise
8. The Antropophagus
9. Burial of Rats
10. Death Is Psychosomatic

LINE-UP
Åsa Hagström – Guitars, Bass, Vocals, Piano
Martin Schönherr – Vocals, Drums

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