Haiduk – Exomancer

Haiduk offre un lavoro decisamente interessante e che non è rivolto esclusivamente a chi apprezza i virtuosi delle sei corde: qui alla base c’è una solida matrice estrema che conferisce al tutto un peso specifico in grado di trasportare Exomancer al di là di una semplice esibizione di tecnica strumentale.

Il progetto solista Haiduk, nonostante il monicker rimandi alla storia bellica della Serbia, fa capo al musicista canadese Luka Milojica, il cui cognome fa trasparire comunque origini slave.

Gli “haiduk” erano guerriglieri balcanici che lottarono contro la dominazione ottomana tra il XV ed il XIX secolo e, tutto sommato, anche la musica contenuta in Exomancer dimostra tratti decisamente bellicosi essendo improntata su un death black tecnico e melodico, nel quale la chitarra tesse in maniera pressoché incessante trame sonore intricate e talvolta dissonanti ma dallo scorrimento piuttosto fluido.
La proposta targata Haiduk non è comunque di facile assimilazione per la sua natura prevalentemente strumentale e anche per una certa reiterazione degli schemi che, però, non inficia in maniera determinante la bontà dell’operato del musicista di Calgary.
Le progressioni chitarristiche si susseguono incalzanti senza soluzione di continuità e ciò costituisce lo spartiacque che definisce il gradimento o meno del lavoro da parte dell’ascoltatore: Luka è indubbiamente uno strumentista di alto livello e già abbastanza rodato (questo è il terzo full length a nome Haiduk) e ciò gli consente di perseguire il proprio obiettivo con la necessaria disinvoltura unita ad un’apprezzabile sintesi.
La durata di Exomancer, infatti, è opportunamente contenuta in circa mezz’ora, il tempo giusto per apprezzare il susseguirsi vorticoso del lavoro strumentale di Milojica concentrato in dieci brani intensi e concisi; nonostante sia strutturato in maniera a suo modo rischiosa, Exomancer è un lavoro che riesce a non risultare mai tedioso e tale risultato sicuramente contribuisce il fatto che l’autore non si specchia nella propria bravura optando per un approccio molto diretto e saturando gli spazi con un incedere martellante che non lascia spazio a passaggi interlocutori.
Il nostro “haiduk” offre così un lavoro decisamente interessante e che non è rivolto esclusivamente a chi apprezza i virtuosi delle sei corde: qui alla base c’è una solida matrice estrema che conferisce al tutto un peso specifico in grado di trasportare Exomancer al di là di una semplice esibizione di tecnica strumentale.

Tracklist:
1. Death Portent
2. Unsummon
3. Evil Art
4. Subverse
5. Icevoid Nemesis
6. Doom Seer
7. Pulsar
8. Blood Ripple
9. Once Flesh
10. Crypternity

Line-up:
Luka Milojica – all instruments (guitars, vocals, drum programming)

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