Hegemone – We Disappear

Un plumbeo riff di chitarra ci introduce nel mondo degli Hegemone, quartetto polacco di Poznan, attivo dal 2014 con l’autoprodotto Luminosity e ora con la Debemur Morti ad editare il loro secondo sforzo creativo.

Territori desolati, grigi senza alcuna possibilità di luce inondano i sei brani del disco. Lavoro serio che non si rivela al primo ascolto e presenta, come coordinate, un suono postmetal molto black con influssi hardcore e linee di synth che devono molto a certa darkwave e post punk di annata.Il lento iniziale andamento di Raising Barrows, attraversato da un atmosferico synth, si anima con un gigantesco riff di matrice sludge che si adagia su ritmiche black e lo scream disperato del bassista Jakub Witkowski ci conduce in territori aspri e post black piuttosto personali. La faccia moderna del black metal che si trasfigura in paesaggi non più figli della grande natura del Nord ma in suoni grigi, plumbei, metropolitani, figli di un disagio interiore che sfocia in desolazione, angoscia e oppressione come in Π, cavalcata che cresce di intensità su uno scream oscuro fino a raggiungere vette disperate e avvilite. Il senso di disagio è intenso, come suggerisce la frase “what will remains of me after I decay”, e suggestioni dei Cult of Luna si diffondono nelle atmosfere visionarie di Хан Тәңірі prima del lungo finale di Тәңірі (più di quindici minuti),  dall’intenso attacco black condotto da uno scream ardente mentre il synth oscura l’atmosfera prima di sfrangiarsi in note di piano fredde che cambiano il mood del brano portandolo in zone post metal crude e allucinate dagli influssi industrial. Purtroppo questo lavoro meritevole si perderà nelle tante produzioni che invadono il mercato, ma l’opera è di valore e sarebbe giusto non lasciarla nel limbo dove tanti lavori rimangono inascoltati .

Tracklist
1. Mara
2. Fracture
3. Raising Barrows
4. Π
5. Хан Тәңірі
6. Тәңірі

Line-up
Jakub Witkowski – bass, vocals
Tomasz Towpik – drums
Kacper Jachimowicz – guitars
Tomasz Stanuch – keyboards, electronics

HEGEMONE – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • Niia – V
    by Leonardo Pulcini on 6 Ottobre 2025 at 8:59

    Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

  • Bogue – How’d you feel about talkin’ to me
    by Reverend Shit-Man on 5 Ottobre 2025 at 20:00

    In questo marasma elettrico ed elettrizzante, per un brevissimo lasso di tempo, bazzicò anche un trio chiamato Bogue, formato nel 1999 dal bassista Dan Maister (che assunse il ruolo di frontman/chitarrista) insieme al batterista Matt Blake, ai quali si unì il chitarrista Michael J. Walker.

  • Intervista ai Di Notte
    by Massimo Argo on 2 Ottobre 2025 at 15:54

    i Di Notte si sono fatti notare ed amare per il loro suono post-punk e new wave anni ottanta, qualcosa di davvero notevole alle nostre latitudini. Abbiamo avuto l'occasione e la fortuna, grazie a Morgana e Cesare, di fare una chiacchierata con loro, ed è stato davvero interessante.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »