Hyperion – Dangerous Days

Un’altra nuova band si va ad aggiungere alla scena metal classica dello stivale, si tratta dei bolognesi Hyperion.

Le fondamenta del gruppo sono state poste un paio di anni fa e ora è il momento per il gruppo di scendere in pista con il proprio debutto sulla lunga distanza, un buon album di sano heavy metal ottantiano, potenziato da soluzioni power thrash ma legato indissolubilmente all’heavy metal di ispirazione Judas Priest, tanto per fare il riferimento più storico e, a mio parere, calzante.
Ovviamente la band ci mette del suo: sono passati quasi quarant’anni dal decennio che ha decretato l’immortalità della nostra musica preferita e, come è giusto che sia, gli Hyperion scendono in campo con un album che guarda alla tradizione ma con i piedi ben saldi nel nuovo millennio, che tradotto vuol dire un ottimo lavoro in studio, con i brani che escono potenti e cristallini il giusto, ed un buon songwriting che non lascia scampo, proponendo otto brani medio lunghi, ma dall’ottimo tiro.
I musicisti che compongono la line up dimostrano di saperci fare, dalla sezione ritmica, alle due chitarre per passare all’ottima prova dietro al microfono del singer Michelangelo Carano, un vero animale metallico, personale e pressoché perfetto in tutta la sua prova.
Dicevamo dei brani, medio lunghi ma che mantengono un approccio diretto ed hanno la virtù di farsi ricordare dopo pochi passaggi grazie ad una scrittura fluida che permette di godere di riff potenti, con le chitarre che tagliano l’aria con fendenti micidiali e la voce che imprime un sentore epico a chorus nati per inorgoglire qualsiasi appassionato.
Gli Hyperion aprono con Ultimatum, il brano più classicamente power del lotto, tutto acciaio e cuoio, dove le due chitarre ci danno il benvenuto e ci accompagnano verso la title track,  nella quale potenza e melodia ci prendono a braccetto e il ritornello ci stende, rivelandosi melodico e perfettamente inserito tra cavalcate ritmiche ed assoli che premono sui bassifondi prima di lasciare la presa per farci respirare.
Da qui in poi l’album sterza verso un heavy metal più elaborato e roccioso anche se, come detto, il tiro rimane inalterato, così che veniamo travolti dalla carica metallica di brani come Incognitus, Ground And Pound, il mid tempo The Grave Of Time e la conclusiva Hyperion.
Per gli amanti della fantascienza d’autore, va aggiunto che il monicker della band fa riferimento alla magnifica saga scritta da Dan Simmons e, semmai ci fossero stati dubbi, l’inquietante figura dello Shrike  in copertina li dissipa all’istante.
Dangerous Days è un album caldamente consigliato agli amanti del metal classico e rappresenta sicuramente un’ottima partenza per la band bolognese: da non perdere se avete a cuore una scena nazionale splendida, ma ancora troppo spesso sottovaluta.

Tracklist
1.Ultimatum
2.Dangerous Days
3.Incognitus
4.Ground And Pound
5.Forbidden Pages
6.The Killing Hope
7.The Grave Of Time
8.Hyperion

Line-up
Michelangelo Carano – Vocals
Davide Cotti – Guitar
Luke Fortini – Guitar
Antonio Scalia – Bass Guitar
Marco Jason Beghelli – Drums

HYPERION – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Sir Petrol Evil design
    by Massimo Argo on 12 Settembre 2025 at 14:06

    Sir Petrol Evil design, un debutto molto notevole, un viaggio diverso e frastagliato, mai scontato e sempre bellissimo, dentro di noi e dentro il sé.

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

  • Zatokrev Bring mirrors to the surface
    by Massimo Argo on 11 Settembre 2025 at 14:29

    Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

  • The Saint & la Bestemmia present: Adventure with the Saint Episode n°54
    by Il Santo on 8 Settembre 2025 at 16:22

    Oggi ascoltiamo: Johnny Brunette Trio, Bad Brains, Von Masoch, The Sons of Hercules, Nations on Fire, The Cannibals, The Flowers, The Crawdaddys, Thee Hypnotics, Man or Astro-Man, No Trend, The Bad Beats, Das Klown, The Sore Losers, Dee Rangers, Witchdoctors

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »