Anche se le creatività di Déhà è un qualcosa davvero davvero difficile da circoscrivere o da quantificare, Imber Luminis sembrerebbe essere divenuto negli ultimi tempi il progetto principale per il musicista belga.
Con questo ultimo full length intitolato Contrasts ci viene regalato così un nuovo formidabile esempio di musica impattante a livello emotivo e ricca di contenuti anche a livello lirico, se è vero che, dopo aver attinto all’opera di Sartre con il precedente Nausea, qui Déhà si ispira al poema baudeleriano Le Voyage, facente parte della più famosa raccolta del grande transalpino, I Fiori Del Male.
Cambia così il gigante della letteratura preso quale punto di riferimento concettuale, ma si sicuro non l’approccio che fonde mirabilmente la ruvidezza del post black/metal con un approccio melodico mirabile per fluidità ed intensità.
Le tre lunghe parti che portano il nome dell’album assommano circa un’ora di musica sublime, dallo schema consolidato quanto foriero di potenti squarci emotivi, che vede Déhà declamare i testi per mezzo di uno screaming straziato in lingua madre (il nostro è un belga francofono), sovrapponendosi ad un tappeto sonoro di incomparabile bellezza, capace di annichilire per potenza evocativa qualsiasi tentativo di imitazione in ambito depressive e post metal.
Parlare delle tre parti di Contrasts, intitolate appunto Le Voyage, trattandole come se fossero normali brani facenti parti della scaletta di un qualsiasi disco costituirebbe un imperdonabile equivoco: il lavoro è in realtà e una sola, unica e magnifica dimostrazione di sensibilità artistica e musicale.
Se con Nausea il doloroso disagio interiore scaturiva dalla presa di coscienza di una voragine esistenziale, all’interno della quale il fato ci ha scaraventato, il viaggio di Baudelaire è in realtà la costante ricerca di un luogo che non esiste se non nella nostra mente, con la quale non sempre risulta agevole venire a patti.
Il pathos non viene mai meno in alcun momento e, anzi, sembra montare in maniera costante, così come cresce la consapevolezza di non poter sfuggire al proprio doloroso sentire se non solo, parzialmente, grazie al potere catartico della musica.
Quella targata Imber Luminis possiede esattamente queste caratteristiche, laddove rabbia, commozione, struggimento e tutti i sentimenti che turbinano nel nostro io producono quel’irrequietezza e quella malinconia di fondo che rappresentano il vero punto d’incontro tra il musicista e chi trae godimento dalla sua ispirazione.
Contrasts è l’ulteriore tassello di un percorso artistico che non mostra cedimenti e se, come detto, Imber Luminis sembra al momento il progetto di spicco per Déhà, sappiamo benissimo che non passerà molto tempo prima di ritrovare il multiforme belga alle prese con un altro genere e con un altro marchio senza che la qualità dei contenuti possa risentirne minimamente.
Tracklist:
1. Le Voyage – Part I
2. Le Voyage – Part II
3. Le Voyage – Part III
Line-Up:
Déhà – All instruments, Vocals