Quarto album per gli Infernal Angels, band guidata ormai da quindici anni da Xes, uno dei migliori vocalist italiani in ambito black/death e che, non a caso, troviamo all’opera anche in altre due ottime realtà come Lilyum e Byblis.
Come il precedente Pestilentia, anche Ars Goetia è un album tematico, che incentra ognuno dei dieci brani su altrettanti demoni tra i 72 principali, quelli descritti nella prima parte della Piccola Chiave di Salomone, che dà appunto il titolo al lavoro.
Oltre ad essere una buona occasione per dare un ripasso o approfondire maggiormente il significato di alcuni nomi divenuti familiari a chi ascolta metal (ben pochi sono quelli che non sono diventati un ambito monicker), Ars Goetia è soprattutto un altro notevole lavoro fornito da questa band: se Pestilentia conservava maggiormente la sua impronta black, qui invece gli Infernal Angels vanno ad esplorare anche il versante death.
Non se a ciò possa aver contribuito il totale stravolgimento della line-up, che vede ora il sempre convincente Xes accompagnato da quattro nuovi musicisti, tra i quali sicuramente il più noto è il batterista Alex Venders, attivo soprattutto in sede live con diversi gruppi estremi della scena nazionale ma, assieme a lui, i bravi Apsychos, Nekroshadow (chitarre) e Hagen (basso) rendono oggi gli Infernal Angels una gruppo più che mai completo, pronto a mettere a ferro e fuoco i palchi anche senza ricorrere all’aiuto di altri musicisti in sede live.
Ars Goetia è un disco oscuro e dai suoni ottimali che gode anche di una certa varietà, ulteriormente conferita, oltre che da una scrittura tutt’altro che monolitica, anche dal ricorso alle voci di tre ospiti disseminate in altrettanti brani: Asmoday, con il contributo della voce inconfondibile di Mancan (Ecnephias), e Bael e Paimo, rispettivamente con le timbriche più harsh di Lorenzo Sassi (Frostmoon Eclipse) e Snarl (Black Faith), sono tutte tracce notevoli, anche se ritengo che i picchi dell’album vengano raggiunti nella trascinante Balam e nella più impressionante, per costruzione ed impatto, Belial (scelta opportunamente per essere accompagnata da un video).
Con questo ottimo lavoro gli Infernal Angels proseguono la loro opera di consolidamento di uno status già consistente, e l‘operazione non può che trarre giovamento dall’avere oggi alle spalle un’etichetta come la My Kingdom: Ars Goetia, per il suo potenziale, è un album capace di travalicare i ristretti confini musicali del nostro paese, anche perché le più pesanti sfumature death che presenta, a mio avviso, potrebbero ampliare non poco la gamma dei suoi possibili fruitori facendolo entrare nell’orbita dei fans di Behemoth e co.
Tracklist:
1. Amdusias: The Sound Of Hell
2. Vine: Destroyer Of The World
3. Asmoday: The Impure Archangel
4. Purson: Matter And Spirit
5. Bael: The Fire Devour Their Flesh
6. Paimon: The Secret Of Mind
7. Balam: Under Light And Torment
8. Zagan: The Alchemist
9. Belial: The Deceiver
10. Beleth: Lord Of Chaos And Spirals
Line-up:
Xes: voice
Apsychos: guitars, synth
Nekroshadow: guitars
Hagen: bass
Venders: drums