Gli Intra Spelaeum sono l’ennesima band, proveniente dalle sterminate lande russe, affascinata dal lato più oscuro del doom.
A fronte dell’oggettiva difficoltà nel proporre in quest’ambito qualcosa che, oltre ad essere coinvolgente dal punto di vista compositivo, contenga qualche elemento di peculiarità, i nostri conferiscono al loro sound un’aura particolare sicuramente caratterizzata dalla loro provenienza, indipendentemente dall’uso della grafica in cirillico e della lingua madre a livello lirico.
Più che in altre occasioni, infatti, una band russa dedita ad un genere dai tratti estremi sembra trarre linfa dall’importante tradizione musicale del proprio paese, e così, sia la solennità di certe orchestrazioni sia l’inserimento di una spiccata componente folk arricchiscono non poco un lavoro che si snoda senza mostrare particolari fasi di stanca.
Come detto, nonostante il monicker latino, gli Intra Spelaeum optano per una scelta autarchica a livello di linguaggio e, inevitabilmente, tutto ciò rende la fruizione più complessa, ma se ci limitiamo a ciò che ci dice la musica, non si può che farsi coinvolgere da quest’ora scarsa ricca di contrasti e di passaggi intrisi del giusto pathos.
Se la base del sound è un robusto death doom melodico di stampo nordeuropeo, l’ottimo lavoro tastieristico ne cuce ed ammorbidisce non poco l’impatto, esaltando lo struggimento di brani come Ветер, Волна e della lunghissima Дом; peraltro il lavoro si chiude con la cover di In A Dream, storico brano dei Tiamat, reso in maniera piuttosto rispettosa della seminale band svedese, pur se leggermente rallentata.
Забыто давно è senz’altro un album che ogni appassionato di death doom dovrebbe ascoltare: il trio russo esibisce una solida preparazione regalando un’interpretazione del genere sempre varia ed efficace.
Tracklist:
1. Сны (Dreams)
2. Забыто давно (Long Forgotten)
3. Ветер (Wind)
4. Дождь из слез (Rain of Tears)
5. Брошенный мир (Fallen World)
6. Волна (Wave)
7. Дом (House)
8.In a Dream (Tiamat cover bonus track)
Line-up:
Kron – vocals, guitars, keyboards
Geralt – bass
Zahaar – drums