Ecco, quando qualcuno, incuriosito dalle nostre strambe (per lui …) preferenze musicali, ci chiedesse di fargli ascoltare qualcosa, per esempio, definibile come death doom, questo nuovo album dei Krypts sarebbe perfetto.
Lontano dall’indole malinconica e consolatoria della sua frangia melodica, il genere interpretato dal gruppo finlandese diviene la quintessenza della malignità che si fa musica e autentica colonna sonora delle più terrorizzanti evocazioni lovecraftiane, tanto che il nostro ipotetico interlocutore ne resterà forse irrimediabilmente attratto oppure, molto più probabilmente, dal giorno dopo ci eviterà come la peste …
Una magnifica Arrow Of Entropy apre un lavoro che, fin dalle prime note, fa capire che non deluderà, attirandoci fatalmente nei propri abissi in cui funesto vate si rivela Antti Kotiranta (anche al basso), con il suo growl impietoso; i suoi degni compari Otso Ukkonen (batteria), Ville Snicker e Jukka Aho (chitarre) lo assecondano con il loro maelstrom sonoro che miscela Morbid Angel, Incantation e Asphyx da una parte, ed Evoken, Thergothon e Colosseum dall’altra.
Il risultato è un monolite dai tratti spaventosi il cui nome è comunque Krypts, al di là di ogni possibile riferimento passato e presente; a differenza di tanti tentativi, lodevoli ma spesso fallaci, di riportare a galla queste sonorità che trovarono linfa nei ’90 soprattutto, i quattro finnici non si limitano certo a sbraitare in un microfono su un tappeto sonoro ruvido, essenziale e spesso prodotto alla bell’e meglio: Remnants of Expansion è lo stato dell’arte del death doom ed ha un solo difetto, quello di durare appena mezz’ora, anche se per la sua veemenza in realtà appare molto più lungo.
I nostri non sono affatto solo dei biechi macinatori di riff assassini, ma sanno infatti creare atmosfere sospese ma disturbanti né più né meno di quando, con grande sapienza, erigono muraglie sonore di rara densità.
Come detto, in poco più di mezz’ora Remnants of Expansion compie il proprio annichilente percorso di morte, lasciando storditi per un intensità che va ben oltre la mera potenza esecutiva: non c’è una sola nota superflua in questa opera mefitica, ma ritengo Entrailed To The Breaking Wheel uno dei migliori brani che il genere ci ha offerto nel nuovo secolo, esibendo in poco più di cinque minuti il contenuto virtuale di un’ora di musica.
Nient’altro da dire, resta solo da calarsi con i Kyrpts in putridi meandri che la loro musica rende tangibili come il solitario di Providence riusciva a fare, circa un secolo fa, grazie alla sua tormentata penna …
Tracklist:
1. Arrow Of Entropy
2. The Withering Titan
3. Remnants Of Expansion
4. Entrailed To The Breaking Wheel
5. Transfixed
Line-up:
Otso Ukkonen – Drums
Ville Snicker – Guitars
Antti Kotiranta – Vocals, Bass
Jukka Aho – Guitars