Mercic – 3

Quello di Mercic è un lavoro che non dispiace affatto, lasciando però nel contempo un senso di incompiutezza che neppure le buone sensazioni derivanti dai ripetuti ascolti riescono del tutto a scacciare.

Mercic è un progetto solista di provenienza portoghese ma con propaggini anche negli States: 3, come è facile da intuire, è il terzo album che arriva con cadenza annuale dall’esordio datato 2015.

Il genere musicale che troviamo qui è un industrial in quota Nine Inch Nails, nel senso che assieme a parti più robuste e disturbanti troviamo anche diversi passaggi melodici di tipica ispirazione reznoriana; detto questo, il nostro non si accontenta di fare un’operazione di copia incolla ma prova a inserire diverse variazioni sul tema sia a livelli di rarefazione del suono, con l’inserimento di una componente elettronica molto dinamica, sia irrobustendo il tutto con qualche sfuriata metallica con tanto di growl (Turn The Page).
Il lavoro è sicuramente interessante, ma forse gli viene meno una certa continuità ritmica, il che comporta una frequente rottura della tensione sprigionata dalle pulsioni più estreme, con l’inserimento di partiture melodiche che prestano il fianco, anche a causa di una prestazione piuttosto piatta quando il nostro è alle prese con le clean vocals.
A Mercic non fanno difetto le idee, che vengono immesse senza particolari remore in un lavoro che mostra, in effetti, più di un episodio brillante (l’acustico-elettronica The Damned Shelter è una traccia strana quanto notevole), ma del quale è talvolta difficile seguire il filo logico, se pensiamo che a chiudere il disco, seguendo la traccia appena citata, troviamo una sfuriata industrial grind intitolata Fuck You.
3 è apprezzabile per la voglia di sperimentare, esplorando diversi meandri dell’industrial da parte del suo autore, ma nel contempo paga la mancanza di un vero brano trainante e la stessa breve durata delle dieci tracce finisce per conferire all’insieme un che di schizofrenico.
In definitiva, quello di Mercic è un lavoro che non dispiace affatto, lasciando però nel contempo un senso di incompiutezza che neppure le buone sensazioni derivanti dai ripetuti ascolti riescono del tutto a scacciare.

Tracklist:
11- THERE`S NOTHING LEFT FROM YOU
12- ARE YOU WHAT YOU THINK ?
13- BLIND OBEYING
14- BE NOTHING
15- YOU`RE GONE
16- SO CLOSE, SO NEAR
17- TURN THE PAGE
18- WHERE ARE YOU NOW?
19- THE DAMNED SHELTER
20- FUCK YOU!!!

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