Mork – Eremittens Dal

Eremittens Dal non può essere considerato fondamentale ma neppure derubricato come rappresentazione esclusivamente derivativa: aderente ai codici del genere forse anche più degli stessi padri fondatori, Mork è la fotografia in bianco e nero di un genere che mantiene una sua funzione sia quando espresso tramite spinte innovative, sia quando chi lo suona si pone quale sorta di guardiano e garante della sua ortodossia.

Con il terzo lavoro targato Mork, progetto solista del norvegese Thomas Eriksen, il black metal torna alla casa natia riprendendo le sue sembianze originarie.

Il discorso si potrebbe anche chiudere qui, perché con tali premesse non è certo arduo intuire cosa ci si debba attendere da Eremittens Dal, resta solo da provare a capire quale valenza attribuire a un lavoro di questo tipo e se possa valere la pena di immergersi nel suo ascolto.
La risposta a quest’ultimo quesito è affermativa, perché a fronte di un’originalità pari a zero abbiamo anche a che fare con un musicista che conosce alla perfezione la materia ed opta per esibirne la forma più ortodossa, non per mera convenienza o scarsa ispirazione, ma esclusivamente perché è ciò che corrisponde al suo sentire.
Da tutto questo scaturisce un album a suo modo prevedibile, con un’alternanza regolare tra rallentamenti ed accelerazioni, ma con alcune tracce notevoli come la title track, intrisa da un’austera solennità, e Hedningens Spisse Brodder e Forsteinet I Hat, trascinanti episodi in quota Darkthrone.
Eremittens Dal non può essere considerato fondamentale ma neppure derubricato come rappresentazione esclusivamente derivativa: aderente ai codici del genere forse anche più degli stessi padri fondatori, Mork è la fotografia in bianco e nero di un genere che mantiene una sua funzione sia quando espresso tramite spinte innovative, sia quando chi lo suona si pone quale sorta di guardiano e garante della sua ortodossia.
Tutto ciò finisce per erigere un muro difficilmente valicabile all’interno della cerchia dei potenziali fruitori, collocando da un lato chi accetta l’esistenza del black metal solo se pervaso da spinte avanguardiste o sperimentali, e dall’altra chi ritiene che il compito del genere sia quello di veicolare senza mediazioni il senso di misantropica malinconia che è comune a chi lo suona e a chi lo ascolta: personalmente mi colloco da quest’ultima parte, e ciò mi fa apprezzare non poco l’operato di Thomas Eriksen.

Tracklist:
1. Hedningens Spisse Brodder
2. Holdere Av Fortet
3. Forsteinet I Hat
4. Eremittens Dal
5. I Hornenes Bilde
6. Likfølget
7. Et Rike I Nord
8. I Enden Av Tauet
9. Mørkets Alter
10. Gravøl

Line-up:
Thomas Eriksen

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