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My Lonely Sea – The Lost Scraps

Pur essendo perfettibile e connotato da qualche passaggio interlocutorio di troppo, The Lost Scraps è un primo atto su lunga distanza senz’altro soddisfacente, utile a far conoscere la band anche al di fuori dei confini patri e propedeutico ad un qualcosa di importante che sembra essere nelle corde dei My Lonely Sea nel prossimo futuro.

Dopo un ep uscito lo scorso anno, i russi My Lonely Sea approdano al loro primo full length intitolato The Lost Scraps.

Il trio siberiano propone una forma piuttosto intrigante di post metal screziato di tanto in tanto da sfuriate di matrice black: proprio la dicotoma tra la sensibilità e la buona vena melodica, messa in mostra nei momenti più rarefatti, e gli strappi creati dalle violente accelerazioni rappresentano allo stesso tempo pregio e difetto.
Se, da una parte, infatti, la rottura veemente del delicato crescendo emozionale offre peculiarità e motivo di discontinuità al lavoro, dall’altra lo stacco avviene in maniera talvolta troppo netta facendo sì che le due anime appaiano più contrapposte che pacificamente convincenti.
Eppure i My Lonely Sea dimostrano in più frangenti di saper smussare certi spigoli, come avviene nella notevole The Lost Scraps Pt. 1 (Worst Enemy), dove l’accelerazione conserva intatto l’afflato melodico conferito inizialmente al brano, e lo stesso accade ancora mirabilmente in Hope Dies Last.
Le altre tracce vivono di una maggiore alternanza, anche se va detto a onor del vero che la band mantiene comunque la barra per lo più indirizzata verso lidi oscuri e scarsamente illuminati; nonostante la giovane età questi tre ragazzi dimostrano sicuramente di sapersi destreggiare piuttosto bene all’interno di un genere che essendo per sua natura piuttosto fluido nasconde trabocchetti ad ogni passo.
Pur essendo perfettibile e connotato da qualche passaggio interlocutorio di troppo, The Lost Scraps è un primo atto su lunga distanza senz’altro soddisfacente, utile a far conoscere la band anche al di fuori dei confini patri e propedeutico ad un qualcosa di importante che sembra essere nelle corde dei My Lonely Sea nel prossimo futuro.

Tracklist:
1. The Time Has Come
2. The Lost Scraps Pt. 1 (Worst Enemy)
3. The Lost Scraps Pt. 2 (Frozen Inside)
4. Hope Dies Last
5. This Is War!

Line up:
Alex Sirotkin – Drums
Nikita Fotin – Guitars
Alex Zhilinskiy – Vocals, Bass

MY LONELY SEA – Facebook

Autore adminPubblicato il 7 Settembre 20186 Settembre 2018Categorie metal, postmetal, recensioniTag postmetal

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  2. Senio su Pain Of Salvation – In the Passing Light of Day20 Marzo 2017

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  3. massimo pagliaro su Scuorn – Parthenope16 Marzo 2017

    Ti sei superato , splendida recensione !!! per chi ha origini partenopee come me e' un must ...

  4. Massimo Pagliaro su Sinister – Syncretism11 Marzo 2017

    Grande ritorno per una band un po' dimenticata ...recensione bella e coinvolgente come sempre .!

  5. Massimo Pagliaro su Immolation – Atonement10 Marzo 2017

    OPERA ECCELLENTE !

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