Accasatisi alla Nuclear Blast dopo una dozzina d’anni di gavetta, tornano sul mercato i Nailed To Obscurity, band tedesca che rilascia il suo quarto lavoro in studio intitolato Black Frost.
La formula che contraddistingue il quintetto è quella ormai nota del progressive melodic death metal dalle atmosfere doom dark, qui esibita in una delle sue vesti più convincenti.
I Nailed To Obscurity, inutile negarlo, si ispirano a Opeth e Katatonia, immettono nel loro sound momenti di poetico doom che ricorda i My Dying Bride e a tratti spingono sull’acceleratore sconfinando nel death metal melodico.
Da qui si parte per un ascolto di questo nuovo Black Frost che, se mostra dei limiti di personalità, soddisfa sicuramente i fans del genere, con un’ora abbondante di suoni ed atmosfere oscure e melanconiche, dure e romantiche, perfettamente gestite nel corso dell’intero album.
Tra suoni ed arrangiamenti sugli scudi, il buon Raimund Ennenga si erge a protagonista con una performance varie ed ottima sia nelle tonalità estreme che in quelle pulite, interpretando un lotto di brani che, tra possenti parti death, atmosferici e dilatati momenti oscuri e tratti progressivamente intensi, portano con loro echi delle opere gothic doom di primi anni novanta.
Un album come Black Frost, pur nel suo essere evidentemente derivativo, resta in ogni caso un ascolto fortemente consigliato agli amanti di un genere che riesce sempre a toccare le corde emotive giuste; quindi, se da un lato in brani come la title track, Feardom, Cipher o Road To Perdition le influenze ed un certo manierismo tendono ad affiorare maggiormente, dall’altro la bellezza di questa raccolta di tracce, la sua oscura melanconia e le toccanti melodie doom/dark rendono l’album meritevole della massima attenzione.
Tracklist
01. Black Frost
02. Tears Of The Eyeless
03. The Aberrant Host
04. Feardom
05. Cipher
06. Resonance
07. Road To Perdition
Line-up
Raimund Ennenga: vocals
Volker Dieken: guitars
Jan-Ole Lamberti: guitars
Carsten Schorn: bass
Jann Hillrichs: drums