Nautha – Tutti I Colori del Buio

Il suono degli italiani Nautha è qualcosa di fresco ed innovativo che però nasce dalla tradizione musicale del rock anni settanta e dall’immortale lezione del progressive italiano.

Il trio romano macina un suono assolutamente non convenzionale, a partire dal fatto che è stato registrato in presa diretta senza mediazioni tra amplificatori e mixer, uscito così come esce il suono dal vivo. La visione musicale è assai complessa e stratificata, per un risultato convincente ed originale. Brevemente lo si potrebbe definire un approccio moderno ad una materia antica e bellissima come il prog italiano. Infatti le radici dei Nautha risiedono in quel periodo dorato di incontro sonoro fra il progressive e la psichedelia, in più di loro aggiungono una grande dose di suoni alternativi moderni, con un cantato in italiano che funziona benissimo, così come la scelta di lavorare il meno possibile il loro suono. Le nostre orecchie sono abituate a produzioni super elaborate, come uno zucchero dalla lavorazione complessa, che si rivela dolcissimo ma lasciando scorie nel nostro organismo. Invece Tutti I Colori Del Buio è scarno e minimalista quanto basta, e grazie a questa forma risulta addirittura più diretto e potente. Certamente all’inizio sembra manchi qualcosa, mentre quando si entra in sintonia con il sound si capisce l’assoluta bontà della scena di produzione. L’impasto sonoro è convincente e sono semi sparsi in molti territori musicali, a partire dal prog, passando per la psichedelia per andare verso uno stoner disidratato. I Nautha producono un debutto che è molto maturo e che, cosa ancora più importante, traccia una rotta totalmente personale ed indipendente, senza seguire nessuno, aprendo un sentiero che è insieme di valore e coraggioso. Un’altra peculiarità importante sono i testi, qualcosa che merita attenzione e che anche dal punto di vista della metrica sono molto particolari, quasi surrealisti. Il gruppo romano firma un disco che è peculiare e speciale, da ascoltare molte volte perché muta moltissimo, e siamo sicuri che in questo momento i Nautha siano già oltre questo disco, spostati sempre in avanti.

Tracklist
1.Serpentine
2.Libra
3.La danza immobile
4.Un modo di essere esseri umani
5.Ragazzi perduti
6.La Rivoluzione
7.Millenovecentottanta
8.Storia del cabalista
9.Nos da
10.Akhenaton

Line-up
Antonio Montellanico – Voice, Bass and Guitar
Pierpaolo Cianca – Guitar
Giorgio Pinnen – Drums

NAUTHA – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • The Queen Is Dead Volume 172 – The Other, Sir Richard Bishop
    by Massimo Argo on 30 Ottobre 2025 at 10:16

    The Other, Sir Richard Bishop, Horrorpunk da un gruppo storico del genere, e chitarre tra gli Usa e l'India.

  • James Senese
    by Massimo Argo on 30 Ottobre 2025 at 7:57

    Tributo a James Senese, sassofonista leggendario e simbolo della musica napoletana. Dalle origini difficili ai Napoli Centrale, dalle collaborazioni con Pino Daniele a una carriera solista rivoluzionaria: biografia, discografia e ricordo di un gigante della musica italiana.

  • Hannah Jadagu – Describe
    by Leonardo Pulcini on 29 Ottobre 2025 at 17:53

    Eremita in una foresta incantata, per Hannah Jadagu il tempo smette di scorrere mentre scrive un album catartico, arrivato da un altra dimensione per scavarci dentro.

  • Frontiere sonore – PUNTATA 03
    by Simone Benerecetti on 29 Ottobre 2025 at 9:49

    Due chiacchere e ascoltiamo : Britt Warner, Asma, Karina Ramage, Late Aster, Kostas Hiras & Eleftherios Moumdjis, RosGos, Voicians, Wavepool, Julie's Haircut, The Crimson Shadows.

  • Confessioni di una maschera “Donne che odiano le donne”
    by Marco Valenti on 27 Ottobre 2025 at 17:38

    Un’analisi amara sulle ultime elezioni in Toscana e sul clima d’odio esploso online contro Antonella Bundu. Non conta l’esito politico, ma il degrado culturale e sociale che la rivoluzione digitale ha messo a nudo: razzismo, sessismo, assenza di pensiero critico.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »