Odradek Room – A Man Of Silt

Quello degli ucraini Odradek Room non è il tipico death doom che ci si attenderebbe quando viene accompagnato dal marchio Solitude, questa volta tramite la sublabel BadMoodMan e in associazione con la canadese Hypnotic Dirge.

Non che l’etichetta russa sia solita proporre il genere nelle sue vesti più scontate, anzi, ma diciamo che nella maggior parte dei casi le band che fanno parte del suo roster offrono un doom dalla preponderante componente emotiva.
Il quartetto di Mariupol, invece, con questo A Man Of Silt prosegue il discorso iniziato quattro anni or sono con l’esordio intitolato Bardo. Relative Reality, immettendo nel genere un’ampia dose di post metal e di pulsioni progressive.
Ne deriva pertanto un album che necessita d’essere lavorato con una certa pazienza per coglierne l’indubbio valore, visto che qui non troviamo quelle aperture melodico/atmosferiche capaci di colpire al cuore con immediatezza, ma piuttosto un approccio obliquo e molto tecnico che, ad un primo approccio, fatica appunto non poco a lasciare delle tracce.
Del resto, anche concettualmente il death doom degli Odradek Room si pone in maniera anticonvenzionale, fornendo in tal senso un indizio decisivo fin dal monicker che si ispira al personaggio di un racconto di Kafka, e a A Man Of Silt si rivela così un’efficace quanto complessa elaborazione del genere, restituendolo nelle sue vesti più rarefatte e liquide.
La complessità dell’ascolto è testimoniata dal fatto che il primo abbozzo di chorus memorizzabile arriva nella bellissima quarta traccia Mirror, ma già nella successiva Rain Trip i riferimenti jazzistici offerti dai fiati ammantano il brano di un’aura crimsoniana rafforzata da un lavoro chitarristico di grande pregio, mentre Silt Flower prosegue nell’opera di decostruzione del genere così come siamo abituati ad incrociarlo.
Nel complesso l’intero album è contraddistinto da una naturale eleganza, oltre ad un invidiabile equilibrio compositivo che conferma gli Odradek Room come l’ennesima grande band doom proveniente dalle fredde lande dell’est europeo, con soprattutto la scena ucraina in primissimo piano (e ne è eloquente dimostrazione l’importanza che ha assunto un evento magnifico come il Doom Over Kiev, alla cui ultima edizione i nostri hanno ovviamente preso parte).
Non resta che fare i più sentiti complimenti a questi ragazzi, invitando gli appassionati di death doom dal palato più fine a fare proprio A Man Of Silt.

Tracklist:
1. Arising in the Void
2. Selfness
3. Texture of Reality
4. Mirror Labyrinth
5. Rain Trip
6. Silt Flower
7. Divide
8. Conditional Eternity

Line-up:
Ilya Zernitsky – Guitars
Sergey Kuznetsov – Bass, Keyboards
Roman Borovikov – Drums
Artyom Krikhtenko – Vocals, Guitars, Keyboards, Sampling

ODRADEK ROOM – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • Múm Finally We Are No One
    by Gabriella Capraro on 11 Settembre 2025 at 17:46

    Múm Finally We Are No One, pubblicato dalla FatCat Records nel 2002, è un emblematico esempio di come la trasformazione, alle volte, rappresenta una dolce e rivoluzionaria evoluzione.

  • Zatokrev Bring mirrors to the surface
    by Massimo Argo on 11 Settembre 2025 at 14:29

    Dopo dieci anni da “Silk Spiders Underwater…” tornano gli svizzeri Zatokrev con un disco che pulsa fortissimo, un piccolo capolavoro di post metal e post hardcore

  • Garrett Sparrow – RAMBO
    by Leonardo Pulcini on 9 Settembre 2025 at 15:23

    Garrett Sparrow, Sfogliare “RAMBO” è come aprire il quaderno di un liceale: scarabocchi, pensieri confusi e sentimenti a cui dare un nome. Ma a scuola conclusa, sarebbe un peccato buttarlo.

  • The Saint & la Bestemmia present: Adventure with the Saint Episode n°54
    by Il Santo on 8 Settembre 2025 at 16:22

    Oggi ascoltiamo: Johnny Brunette Trio, Bad Brains, Von Masoch, The Sons of Hercules, Nations on Fire, The Cannibals, The Flowers, The Crawdaddys, Thee Hypnotics, Man or Astro-Man, No Trend, The Bad Beats, Das Klown, The Sore Losers, Dee Rangers, Witchdoctors

  • Hüsker Dü, in arrivo un box set dal vivo
    by Reverend Shit-Man on 6 Settembre 2025 at 20:30

    Continua l’opera meritoria della Numero Group, label specializzata in ristampe e restaurazioni tra gli archivi di band fondamentali del post–hardcore americano degli anni Novanta (Karate, Unwound, Codeine e altre) e in generale di altre formazioni indie rock, con l’obiettivo di ridare vita e pubblicare chicche inedite e altre registazioni perdute o dimenticate, o mai pubblicate.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »