Un album spiazzante, ma nel senso positivo del termine, questo esordio del duo francese Område.
Perfettamente in linea con la tendenza avanguardistica che permea le band transalpine, Jean-Philippe Ouamer e Christophe Denez danno vita ad un lavoro che pare davvero travalicare i vincoli di genere riuscendo nell’impresa, a differenza di molti altri connazionali.
Come band di riferimento, in sede di presentazione vengono citati Ulver, Manes e God Is An Astronaut, tra gli altri, ma tutto sommato a un disco come questo ciò che di sicuro non fa difetto è l’originalità.
Edari è un album difficilmente catalogabile, quindi, ma sempre contenuto in un alveo di ascoltabilità, laddove la sperimentazione non diviene un artificio fine a sé stesso, volto a coprire lacune compositive, bensì il veicolo ideale per trasportare l’ascoltatore in una realtà straniante e pervasa da un oscurità di fondo che lascia il segno.
Ambient, trip hop, qualche improvvisa accelerazione di matrice metal ed una robusta componente elettronica, fanno di Edari una creatura cangiante in grado di turbare più di un sonno.
Il sax di Mótsögn, i cori che aprono Mann Forelder, le vocals stentoree di Luxurious Agony, il trip hop accompagnato da una magnifica voce femminile di Satellite and Narrow, l’incipit alla Devbil Doll di Åben Dør, l’elettronica trascinante di Friendly Herpes, l’andamento lugubre e dissonante di Skam Parfyme e l’elettrodark della conclusiva Otaa Sen, sono una sequenza di brani che avvincono pur nella difficoltà di recepire una proposta ostica ma capace di avvolgere piuttosto che respingere.
Bella sorpresa e colpo di pregio per la label salernitana My Kingom nell’accaparrarsi i servigi degli Område.
Tracklist:
1. Mótsögn
2. Mann Forelder
3. Luxurious Agony
4. Satellite And Narrow
5. Åben Dør
6. Friendly Herpes
7. Skam Parfyme
8. Ottaa Sen
Line-up:
Jean-Philippe Ouamer – Drums, Electronics
Christophe Denez – Vocals, Guitar