METALEYES

Grimirg – MMXV-I
Ben eseguito e rivestito di un notevole gusto melodico, il lavoro va a lambire talvolta territori ambient ma mantenendo, sempre e comunque, una fisionomia volta a creare una malinconia soffusa

Lamori – To Die Once Again
To Die Once Again è un potenziale top album, specialmente per chi ama il lato più romantico e melodico del gothic/dark

Prisoner Of War- Rot
12″ e mini cd d’esordio per questo truculento gruppo neozelandese che tratta principalmente tematiche di guerra.

Lizzies – Good Luck
Non cambieranno il mondo della nostra musica preferita, ma in quanto ad impatto ed attitudine le Lizzies superano di molto i giovani fenomeni pubblicizzati a più riprese dagli addetti ai lavori.

Bastian – Rock Of Daedalus
Un album compatto, valorizzato dalla prova di un Vescera sontuoso, di un Macaluso che sfodera tutta la sua esperienza alle pelli, ben sostenuto dal basso di Giardina, e dalla sei corde dell’axeman nostrano, un chitarrista sanguigno che lascia ad altri virtuosismi fini a se stessi e mette il suo talento a disposizione dei brani

Excruciation – (C)rust
Album che come nella migliore tradizione delle opere di genere cresce con gli ascolti, necessitando di tempo ed attenzione così da farlo proprio in tutte le sue sfumature

Lauxnos – The Last Pier
The Last Pier è un bellissimo disco, l’ennesimo gioiellino spinto fuori dai confini russi dall’apprezzabile operato della Nihil Art Records

Voltumna – Disciplina Etrusca
Il mondo etrusco si presta benissimo ad essere rivisitato attraverso un linguaggio metal, e i Voltumna lo fanno con sensibilità e passione.

Inishmore – The Lemming Project
Tanta melodia, dunque, per un album piacevolmente metallico in il songwriting si dimostra all’altezza ed i musicisti, senza strafare, ottengono un bel voto per tecnica e feeling.

Pino Scotto – Live For A Dream
Con il blues signore e padrone del suo background, Pino ci delizia con questi diciotto brani dove non manca una marea di ospiti illustri della scena meta/rock tricolore, a conferma dell’eclettismo di un musicista non rinuncia a collaborare con le nuove generazioni di musicisti, che siano di provenienza metal, rock o addirittura rap.

Universe 217 – Change
Change strabilia per un songwriting che penetra l’anima dell’ascoltatore senza remissioni, nonostante presenti più di una difficoltà per assimilarne la bellezza in maniera immediata, stante il suo incedere versatile ed articolato.

Sunnata – Zorya
Il sound proposto è uno dei più estremi in circolazione ma i Sunnata lo maneggiano con buona disinvoltura

Diesear – Ashes of the Dawn
Un sound rabbioso, veloce e tempestoso, colmo di scale e solos melodic, accompagnato da un tappeto ritmico che varia tra sgommate micidiali di thrash metal e potenti muri di groove moderno

Pergale – Antropologija
Vilnius è una potenziale Berlino, per gruppi che si creano e brevettano in una potenziale officina.

Ocean Of Grief – Fortress of My Dark Self
Fortress of My Dark Self consegna agli appassionati una band dalle enormi prospettive

Temple of Dust – Capricorn
Otto brani, otto viaggi lisergici nella musica dura, otto composizioni che si nutrono di heavy rock, psichedelia, stoner e sostanze illegali, otto danze sabbatiche, litanie messianiche che portano allo sfinimento fisico e mentale.

Malokarpatan – Stridzie Dni
Nel complesso un gran bel disco di black metal, che indica ancora una volta che la provincia dell’impero è in grado di essere avanguardia per tracciare il percorso nell’oscurità.

Savage Master – With Whips and Chains
Dal più profondo abisso dell’underground metallico statunitense, risalgono in superficie i Savage Master, della coppia Adam Neal e Stacey Peak, a caccia di streghe in quel di Salem e nei paesi dell’America occulta di due secoli fa.