METALEYES

Xenosis – Of Chaos And Turmoil
Se da una parte è lecito apprezzare dischi che traggono la loro forza dall’integrità stilistica, dall’altra non si può fare a meno di lodare ed incoraggiare chi non si pone troppi limiti compositivi, provando ad abbattere i confini, spesso eretti in maniera artificiosa, tra i diversi generi musicali.

Dreariness – My Mind Is Too Weak To Forget
Il “depressive-blackgaze” proposto dai Dreariness si dipana in maniera naturale mantenendo sempre viva la tensione emotiva.
Inner Sanctvm – Christi Testamenta
Nel complesso questo è un disco che, oltre a non deludere chi ama questo tipo di sonorità, si rivela di gran lunga superiore a certi lavori pretenziosi ma di relativa qualità e di ancor più dubbia genuinità pubblicati ultimamente.

The Magik Way – Materia Occulta (1997-1999)
Materia Occulta si rivela una riscoperta non solo utile ma fondamentale per completare il quadro del versante più occulto e spirituale della musica, sviluppato in maniera particolare all’interno dei nostri confini.

Mechina – Empyrean
E’ sempre una piacevole sorpresa scoprire perle che giacciono sepolte nel sottobosco underground un po’ in tutto il mondo: l’ascolto di Empyrean dei Mechina in questo senso è stato un vero fulmine a ciel sereno.
Straight On Target – Pharmakos
Deathcore monolitico e privo di compromessi per gli Straight On Target; diritti all’obiettivo, come vuole il monicker prescelto, i nostri abbattono sull’ascoltatore la loro furia

Caronte – Ascension
La band proveniente da Parma con questo disco s’impone con prepotenza all’interno della scena doom, in Italia e non solo, creando un disco capace di trovare un feedback immediato nell’ascoltatore.
Tystnaden – Anima
Dopo quasi un decennio di attività, i friulani Tystnaden al terzo disco fanno centro con un lavoro che, con molta approssimazione, si potrebbe inserire nel
Myridian – Under The Fading Light
Pregevole esordio autoprodotto degli australiani Myridian, autori di un gothic-doom di rimarchevole spessore; collocabili in un ipotetico punto d’incontro tra Novembers Doom, Daylight Dies e

Doomed – In My Own Abyss
Il secondo lavoro di Pierre conferma pienamente le già ottime sensazioni destate nell’esordio, grazie anche a una contiguità stilistica, quasi inevitabile direi, visto il breve intervallo di tempo trascorso tra l’uscita dei due dischi.
Book Of Job – Hamartia
Un album che brilla per la sua compattezza e che merita l’attenzione anche di chi è meno avvezzo a queste sonorità.
Ennui – Mze Ukunisa
Un esordio che, oltre ad essere vivamente consigliato ai più devoti a questo tipo di sonorità, costituisce anche l’ennesimo segno di vitalità da parte dell’emergente scena doom dell’ex-Unione Sovietica.
Indesinence – Vessels Of Light And Decay
Il gruppo inglese mette sul piatto, sei anni dopo “Noctambulism”, un autentico carico da undici, esibendosi in un death-doom nel quale l’impatto delle sonorità pachidermiche prevale nettamente sui rari accenni di stampo melodico.
Monolithe – Monolithe III
Monolithe III è un unico brano che pare non soffrire mai di momenti di stanca ma anzi, si distende in un lento e progressivo crescendo che si arresta solo con l’ultima nota incisa dalla band parigina.
Daylight Dies – A Frail Becoming
Un disco dalla qualità impressionante per una band che si conferma ai livelli d’eccellenza che le competono.

Lord Agheros – Demiurgo
Lord Agheros si muove su terreni contigui al black metal nella sua versione più atmosferica, ma va detto che l’etichetta BM applicata a questo progetto può essere fuorviante considerato che i momenti dall’andamento più impetuoso sono in netta minoranza rispetto alla componente ambient

Endezzma – Erotik Nekrosis
Un lavoro meritevole d’attenzione pur senza rappresentare qualcosa di imprescindibile.

VAREGO
Se vi piace la musica cerebrale, ma siete metallari dentro, se gli Alice in Chains vi hanno scavato un solco dentro, i liguri Varego sono