
Sonus Mortis – Hail The Tragedies Of Man
Ogni ascoltatore preparato ed attento proverà il giusto piacere addentrandosi con pazienza e curiosità nella musica creata da Kevin Byrne, ideale soundtrack delle sue visioni apocalittiche.

Necronomicon – Advent Of Human God
Tornano i canadesi Necronomicon con il loro sound che ultimamente ha posato gli occhi sulla scena polacca, ma che presenta orchestrazioni e sinfonie oscure dai rimandi alle opere dei Dimmu Borgir.

Zeit – The World Is Nothing
Questo hardcore è suonato molto bene, è estremo e molto interessante, con interessanti linee melodiche e giusti sconfinamenti in molti generi, dal technical death metal, al math, al noise ed altro ancora.

Invisible Mirror – On the Edge of Tomorrow
Un’altra band da annoverare tra le più brillanti scoperte dell’insaziabile WormHoleDeath, con un album da custodire gelosamente se siete amanti dell’heavy metal dai tratti progressivi e dark.

Tàlesien – Tàlesien
Un gruppo che sa manipolare la materia progressiva con soluzioni orchestrali sontuose e almeno due o tre brani sopra la media, ma la scelta della lingua madre rischia di limitare le potenzialità di un’opera del genere,

Ovnev – Cycle Of Survival
A causa di qualche imperfezione formale l’album non raggiunge l’eccellenza ed è un peccato, perché l’interpretazione del genere è genuina e ricca di spunti tutt’altro che banali.

Skáphe – Skáphe²
Gli Skáphe tentano di rendersi interessanti rendendosi fastidiosi: se la loro missione era di provocare all’ascoltatore una tremenda emicrania, missione compiuta

Mars Era – Dharmanaut
Dharmanaut non è un disco comune grazie alla sua intensità e potenza, con un’ottima unione fra desert stoner e psych settanta, e ci si può trovare anche uno spruzzo di grunge.

Code – Lost Signal
I Code si ripresentano ai propri fans rivestiti di nuova pelle: la mutazione è completa e fotografata in questo lavoro, vedremo sei i prossimi brani inediti terranno fede alle premesse racchiuse in questo ep.