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Stigmata – The Ascetic Paradox
Gli Stigmata viaggiano tra tutti i sottogeneri del metal, la loro musica risplende di digressioni jazzate, folkloristiche, in uno tsunami di ritmiche devastanti
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Elevators To The Grateful Sky – Cape Yawn
Gli Elevators To The Grateful Sky si confermano come una magnifica realtà fuori dagli schemi prefissati del rock attuale, con un altro capolavoro che li eleva a gruppo di culto.
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Mourning Beloveth – Rust & Bone
Rust & Bone è il disco che consacra definitivamente i Mourning Beloveth: la band irlandese, con un album di questo spessore, va ben oltre i confini disseminati di spine del death doom, approdando ad una forma di lirismo che travalica qualsiasi definizione di genere
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Seventh Veil – Vox Animae
Complice una produzione da top album, il suono esce pieno ed avvolge e stritola in una cascata di hard rock, come deve essere suonato nell’anno di grazia 2016.
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Proliferhate – In No Man’s Memory
I Proliferhate sono una band di death metal per nulla convenzionale, basato su un grande e sapiente uso della melodia.
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Ape Unit – Turd
Dieci minuti di grindcore spettacolare, unito ad una neanche troppa sottile ironia e scoppia l’innamoramento del sottoscritto per questa band piemontese e la loro musica estrema.
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Spina Bifida – Iter
L’oscurità evocata dai redivivi Spina Bifida è, in fondo, un regalo gradito per chi preferisce le sonorità crude ed essenziali vicine a quelle dei primissimi Paradise Lost, mentre Iter faticherà di più a far breccia nel cuore di chi apprezza il versante maggiormente emotivo e melodico del death doom.
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Sarasin – Sarasin
Non mancano buone intuizioni, che portano la band ancora più indietro nel tempo, fino ai tardi seventies, così che, questo album omonimo risulta vario, tra rudezza heavy rock, arpeggi e sfumature tradizionali.
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Throne Of Heresy – Antioch
Un album compatto con molti momenti sprizzanti grande musica estrema e nessun calo in tutti i suoi quaranta minuti di durata