PLATEAU SIGMA

Intervista ai liguri Plateau Sigma, una delle migliori espressioni odierne del doom metal italiano. Ha risposto alle nostre domande il bassista Maurizio Avena.

iye Cominciamo dalla fine: qualche settimana fa ci siamo visti in occasione del vostro concerto al Pinelli ed io, per assurdo, sembravo più incazzato di voi per la carenza di pubblico. Non essendo un musicista, mi sono sempre chiesto cosa si prova a suonare per pochi intimi, specialmente quando si ha consapevolezza del valore della propria proposta, certificata per di più da pareri unanimemente positivi. In questo casi cosa passa per la testa a chi sta sul palco ?

Beh, direi che alla fine ci si fa l’abitudine, peccato per la serata perché era organizzata bene, comunque la Liguria in generale è “ahimè” da scartare per la scena live, vuoi per lo scarso interesse a generi più estremi e vuoi anche al nullo legame che collega le band “Metal” liguri (e italiane).
Comunque non è la prima volta che succede, ovvio che magari rimani un po’ imbarazzato a suonare davanti a pochi eletti, qualcuno si scoccia pure, però si tira avanti perché sai che vale la pena fare un bel live anche davanti a “quattro gatti”.

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iye Mi riallaccio alla domanda precedente chiedendovi, in base alle esperienze maturate in questi anni, se la relativa ricettività del pubblico è un problema circoscritto alla “tipica accoglienza ligure”, oppure se anche altrove la risposta è più meno la stessa.

No beh ahaha! La “tipica accoglienza ligure” è un mito che a volte espatria dalla regione.
Parlerei però di “pigrizia musicale” e di altre robe per cui potrei esser tacciato per “Trve”.
Le date coi Novembre sono state contraddistinte da un pubblico caldissimo, soprattutto a Bologna dove abbiamo trovato un riscontro che ci ha lasciati spiazzati in positivo, e poi a Pescara all’Orange e in altre realtà!
Ci sono ancora vari barlumi di speranza!

iye Indubbiamente, suonare un genere complesso e sicuramente non “divertente”, nell’accezione più banale del termine, fa il resto, specie in una nazione dove la cultura musicale sembra essere ormai uno sbiadito ricordo. Ecco, quando e come nasce, in voi, la passione per il doom ?

Il doom ci ha sempre accompagnati, diciamo che nasce grazie al filo conduttore dei Katatonia/Paradise Lost per arrivare al funeral doom degli Ahab/Evoken.
Certo non possiamo dimenticare il doom più classico (Black Sabbath/Saint Vitus), alcuni di noi si sono avventurati poi in generi diversi tralasciando un po’ il filone centrale e conduttore.
Comunque è indiscutibile che il doom in ogni sua forma sia il sottogenere più variopinto ed espressivo.

iye La genesi dei Plateau Sigma risale all’inizio del decennio e da allora ne sono scaturite tre opere (un ep e due album su lunga distanza) segnate da un continuo crescendo artistico e compositivo. Come ho già sostenuto in altre sedi, la vostra collocazione all’interno di un genere non è poi così definita oggi, anche se le sonorità pesanti e sovente rallentate riconducono per forza di cose al doom. Un percorso evolutivo di questo tipo avviene sempre in maniera naturale o è in qualche modo condizionato dalla “musica che gira intorno” ?

Direi che la “musica che gira intorno” condiziona eccome le nostre sonorità e penso sia un bene. Come collocazione ci sentiamo “doom e qualcosa”, ma alla fine le etichettature sono molto soggettive, o forse no?

iye Anche se non siete attivi da moltissimi anni, non si può fare a meno di notare che la vostra line-up fino ad oggi è rimasta immutata: siete davvero così affiatati oppure ogni tanto capita anche a voi di mandarvi reciprocamente al diavolo ? E come vi suddividete i ruoli a livello compositivo ed organizzativo

La line-up rimarrà questa finché gli dei ci propizieranno, ahahah.
A parte gli scherzi direi che si è creato un forte legame e ognuno di noi ha dei ruoli chiave in tutto.
Chi si getta più sulla composizione (in primis Manuel che è il nostro motore compositivo principale) e chi nell’organizzare live, suoni, merchandising e a propagare il nostro verbo sul web (e non).
Ogni tanto ci si manda al diavolo ma con quell’amore fraterno da sorrisi e schiaffoni!

iye E’ sicuramente intrigante lo scambio di ruoli, sia alla voce che allo strumento, che vede protagonisti Francesco e Manuel. E’ un’intesa che è sgorgata in maniera naturale oppure ha avuto bisogno di diversi aggiustamenti nel tempo?

Nacque durante delle prove, serviva una voce “sporca” e Manuel non riusciva a interpretare entrambi i ruoli vocali: Francesco allora provò a cimentarsi da zero e da lì nacque il suo soprannome “Holy Growl” perché difatti fu una manna dal cielo.

iye Non siete i soli, tra le band italiane, ad essere affascinati dalla mitologia e dalla cultura latina; nel vostro caso il connubio tra il genere musicale ed i testi è piuttosto inusuale, visto che di solito certe tematiche sono più frequenti nella band che suonano black o epic/folk metal. Da dove nasce questa vostra passione ?

La storia sempre ha legato il nostro interesse, soprattutto per me e Manuel.
Da qui nasce la voglia di tramandare le gesta e la cultura della nostra storia. I testi sono comunque sognanti e ritualistici e metafisici, non saranno mai diretti come quelli dei sopracitati generi.

iye Si può parlare dell’esistenza di una scena doom, a livello nazionale, oppure tra le varie band i rapporti sono occasionali e legati solo alle occasioni live ?

Esiste eccome una scena doom a livello nazionale, i rapporti sono occasionali e non molto scontati: come sempre alcune band tengono a tirare il naso all’insù o forse a ignorare la presenza di altre realtà.

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iye In questi anni di intensa attività avete avuto l’occasione di dividere il palco con band di riconosciuta levatura (ultimi in ordine di tempo i redivivi Novembre): qual è stato il concerto che vi ha dato le maggiori soddisfazioni e chi, tra i vostri occasionali compagni di avventura, vi ha più impressionato per qualità artistiche ed umane ?

Sicuramente uno dei concerti più belli è stato quello di Bologna coi nostri amici Novembre!! Un riscontro così caloroso e un pubblico fomentato ci hanno ripagati della strada, sono nate anche varie amicizie, è stata una bellissima esperienza. Come compagni di avventure non possiamo dimenticare i nostri amici (EchO) con cui abbiamo stretto legami che vanno anche al di fuori della musica.

iye L’approdo alla Avantgarde Music per una band costituisce una sorta di imprimatur qualitativo: per un musicista quanto è importante avere alle spalle un’etichetta strutturata ad un livello più professionale ?

E’ estremamente importante, è una sicurezza, con Roberto abbiamo un ottimo rapporto e abbiamo trovato una grande professionalità.

iye In assoluto, nel panorama musicale mondiale, quale è stata la band emersa negli ultimi anni che vi ha maggiormente impressionato per impatto e potenziale innovativo ? Mentre, per quanto riguarda il solo ambito doom, quali sono state le principali fonti di ispirazione ?

Ultimamente non mi viene in mente nulla di rilevante e impressionante … sarà la memoria lenta del mio database. In ambito doom, le maggiori influenze derivano dalla scena di Albione (ovvero Anathema, Paradise Lost, My Dying Bride), dagli svedesi Katatonia e da classici come Black Sabbath.
Ovviamente anche il funeral degli Evoken, Ahab, Mournful Congregation, diSEMBOWELMENT e Thergothon e altro.

iye Per curiosità, quando avete deciso di intitolare Rituals il vostro ultimo album, eravate a conoscenza che un mese prima sarebbe uscito con lo stesso titolo anche il nuovo lavoro deii Rotting Christ, oppure lo avete scoperto solo a giochi fatti?

No, non ne eravamo a conoscenza (ahah) però la coincidenza ci lasciò sorpresi e divertiti.

iye Prossimi impegni ? So che suonerete il 27 novembre a Misano con Ahab e The Foreshadowing e poi, come mi ha anticipato Manuel, comincerete a pensare al nuovo disco. Cosa ci dobbiamo aspettare ?

Stiamo organizzando un paio di date e siamo in cerca di live! Dal nuovo lavoro ci si può attendere un disco ulteriormente migliorato nella compattezza, nelle atmosfere e nel songwriting, rispettando sempre le nostre influenze.

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