Quercus – Verferum

Quello con i cechi Quercus è un appuntamento che si ripete ormai da qualche anno, almeno fin dal 2014 quando ci trovammo a parlare del loro secondo full length Sfumato.

Quell’album metteva in mostra una vis sperimentale apprezzabile ma non sempre perfettamente a fuoco (indipendentemente dal titolo), mentre nel successivo Heart with Bread la band, divenuta un trio con il decisivo ingresso del tastierista Marek Pišl, spostava la barra verso un sound molto più evocativo nonché piuttosto debitore di tutte le realtà funeral dal sound improntato sui suoni di organo (quindi Skepticism, in primis).
Come già affermato all’epoca, l’utilizzo dello strumento da parte dei Quercus assume sembianze sostanzialmente liturgiche, acquisendo un tocco classico che lo differenzia in parte dal più algido tocco dei maestri finnici.
Grazie a tale fondamentale contributo, Ondřej Klášterka e Lukáš Kudrna possono sviluppare il songwriting in maniera più lineare, cercando di portare il tutto ad un livello di solennità che tocca picchi notevoli sia in Ceremony of the Night sia in Passacaglia D minor, White and Black Darkness, nella quale viene omaggiato J.S. Bach.
Le due tracce centrali, Journey of the Eyes e The Pu-erh Exhumed, appaiono leggermente più inquiete e ricche di divagazioni: nella prima anche lo stesso uso dell’organo si rivela a suo modo molto più dinamico e nell’arco di questi tredici minuti non mancano cambi di ritmo e vocalizzi disturbati che convivono con repentine aperture melodiche, mentre nella seconda le clean vocals dell’ospite Don Zaros (tastierista degli Evoken) donano al tutto un’aura pinkfloidiana all’interno di un episodio decisamente più rarefatto e, forse anche per questo meno, incisivo rispetto agli altri.
Questo quarto full length dei Quercus conferma quanto di buono già offerto in passato dal gruppo ceco, rafforzandone lo status di band di valore collocabile alle spalle dei mostri sacri del funeral: probabilmente, per scalare l’ultimo gradino, bisognerebbe che i nostri fossero in grado di esprimersi senza pause per un intero lavoro con l’intensità ed il livello di tensione di un brano come Ceremony of the Night, sorta di stato dell’arte di come va interpretato il genere quando lo strumento guida non è la chitarra bensì il sempre affascinante organo.

Tracklist:
1. Ceremony of the Night
2. Journey of the Eyes
3. The Pu-erh Exhumed
4. Passacaglia D minor, White and Black Darkness

Line-up:
Marek “Markko” Pišl – Keyboards, Pipe organ, Lyrics (tracks 1, 4)
Ondřej Klášterka – Vocals, Guitars, Drums
Lukáš Kudrna – Vocals, Bass, Additional instruments, Lyrics (tracks 2, 3)

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

  • The Boojums
    by Enrico Mazzone on 9 Ottobre 2025 at 16:49

    Se siete appassionati di punk rock energico, con un tocco di nostalgia per il sound degli anni ’80 e una vena di ribellione, i The Boojums sono sicuramente una band da scoprire e seguire.

  • Collettivo Mangiatutto Futuro Paguro
    by Massimo Argo on 8 Ottobre 2025 at 16:10

    Questo disco è una festa collettiva, un atto di vita storta e senza freni, una rivolta contro la morte che è ovunque, una festa che coinvolge tutto e tutti, un’allegria che a volte diventa lacrime, un’ottima occasione per abbracciarsi sopra e sotto il palco come in “Abbracci”.

  • :: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #33
    by Marco Valenti on 7 Ottobre 2025 at 15:06

    Un viaggio tra emozioni e suoni: dai Falling Leaves e il loro doom malinconico, alla poesia mediorientale di Ghazel, fino ai mondi mistici di Ljungblut, Träume e Tristwch Y Fenywod.

  • The Queen Is Dead Volume 167 – Patristic, Nepal Death, Panopticon
    by Massimo Argo on 7 Ottobre 2025 at 14:33

    Puntata davvero ricca, black death metal patristico, hippies psichedelici in viaggio per Kathmandu e un bellissimo disco di folk dal profondo delle foreste del Minnesota.

  • Niia – V
    by Leonardo Pulcini on 6 Ottobre 2025 at 8:59

    Niia torna a casa del jazz con un bagaglio riempito da anni di nuovi sound: sistemato tutto nell'armadio, "V" è un album che sfiora la perfezione.

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »