Ep d’esordio, per i francesi Rance, esponenti di un black contiguo al depressive ed intriso di un potente carico di drammaticità.
Pochi fronzoli, produzione lo fi, voce che pare giungere da una stanza attigua, dove le urla strazianti sono quelle di una vittima sottoposta ad efferatezze fisiche e psichiche.
Per i Rance non c’è spazio per raffinatezze e ricami, il loro black metal è l’antitesi di tutto ciò che si possa fare per compiacere l’ascoltatore occasionale o della prima ora e, anche se collocare il lavoro nell’ambito DSBM potrebbe non essere del tutto appropriato, non c’è dubbio che possa trovare una sua appetibilità negli estimatori del sottogenere.
La devozione alle sonorità lo fi tipiche degli anni novanta consente di omaggiare in maniera più fedele le radici del genere, ma d’altro canto fa smarrire quella porzione di fruibilità laddove acquisisce, per certi versi, in fascino. A livello di consuntivo ritengo però che la scelta alla fine penalizzi i Rance, perché, ad esempio, in un brano notevole come Cathy, i suoni soffocati finiscono per annacquarne l’intenso e disperato incedere, a tratti anche melodico, e lo stesso vale anche per le altre tre tracce, tra le quali va citata la drammatica title track che, nel suo lungo sviluppo superiore ai dieci minuti, gode di passaggi più rallentati e rarefatti.
Considerando che l’ep è poi la riedizione del demo immesso in circolazione all’inizio della scorsa estate, non è da escludere che i nostri, compatibilmente con gli impegni comuni ai quattro con altre band della scena black transalpina, abbiano già altra nuova musica in cantiere: in tal caso c’è una certa curiosità per vedere come i Rance riusciranno ad evolversi, sia dal punto di vista stilistico, sia da quello della mera resa sonora
Tracklist:
1.Denis
2.Cathy
3.Jeanine
4.Rance
Line up:
Anthony – vocals
Yann – guitar
Lila – bass
Gaetan – drums