Sad Iron – Chapter II: The Deal
Ritmiche scagliate a velocità della luce, solos taglienti come rasoi, e refrain da pogo infernale sotto qualunque palco in giro per locale e festivals, niente di più e niente di meno, una garanzia la track list di questo lavoro per i fans di queste sonorità.
Metalian – Vortex
Vortex è devastante, melodico ed irresistibile, come il pogo a cui vi esporrete sotto il palco calcato da questi quattro canadesi.
Bewitcher – Under the Witching Cross
Under the Witching Cross segue di tre anni il debutto omonimo e propone un travolgente esempio di metal ottantiano, ben prodotto e con una serie di devastanti, crudeli e piacevolmente vecchia scuola
Barbarian – To No God Shall I Kneel
Ormai in sella ad un destriero infernale da una decina d’anni, la band toscana irrompe con il suo speed/heavy metal che a tratti sfora nel thrash di scuola tedesca, esaltante nelle tante cavalcate metalliche di cui è pregno To No God Shall I Kneel.
Darkthrone – Old Star
Permangono alcuni elementi che legano queste canzoni alla storia passata dei Darkthrone e che compongono il filo nero di una carriera che non ha eguali, nella quale Old Star è un punto molto luminoso e soprattutto un monito a tutti : potete fare ciò che vi pare, ma il metal è questo.
Sins Of The Damned – Striking the Bell of Death
Striking the Bell of Death è un gran bel lavoro, ma ovviamente il genere rimane di nicchia e l’album indicato agli amanti dell’heavy speed metal tradizionale.
Seax – Fallout Rituals
La giostra gira vorticosa, le tracce si susseguono spazzando via tutto come sferzate di un vento metallico tempestoso dove i tanti cenni ai maestri dell’heavy thrash metal anni ottanta non fanno che confermare l’assoluta dedizione e attitudine dei Seax.
Hellish Grave – Hell No Longer Waits
Dieci brani che non trovano tregua, dieci inni metallici dall’impatto old school che trovano nei vari Motorhead, Possessed ed Hellhammer le massime influenze, meritandosi un più che sufficiente giudizio per attitudine, impatto e songwriting.
Manifestic – Anonymous Souls
Strepitoso lavoro di una nuova band, che si pone e subito quale esponente di spicco del progressive speed metal.
Flageladör – Predileção Pelo Macabro
Predileção Pelo Macabro spara dieci colpi che insieme formano una mitragliata di speed/thrash tradizionale ispirato alla scena teutonica, i brani si susseguono veloci e abbastanza simili, lasciando troppo poco all’ascoltatore.
METEORE: VIOLENT FORCE
Unico disco, di una band storica. Per chi ama Sodom, Assassin, Darkness, Living Death, Tankard, Possessed, Razor, Slayer, Vendetta e Dark Angel.
Revenge – Deceiver.Diseased.Miasmic
Due canzoni davvero furiose e che portano quasi in trance l’ascoltatore, facendogli imboccare una via lastricata di sangue e di ossa.
METEORE: EXORCIST
Primo ed unico disco di una band misteriosissima, dietro la quale si celano in realtà gli statunitensi Virgin Steele (i nomi dei componenti degli Exorcist sono del resto palesi pseudonimi).
Overruled – Hybris
L’anello mancante, nell’Olanda odierna, fra il thrash e l’heavy classico: un gran bel disco di speed metal tradizionale.
Rawfoil – Evolution in Action
Eccellente esordio per questa promettente band lombarda, titolare di un debutto sulla distanza che è un vero omaggio alla grande tradizione dello speed metal anni Ottanta.
Abrin – Hell on Earth
Ottimo disco della band moscovita, con sonorità germaniche che molto piaceranno, sia ai thrashers, sia ai defenders.
Pestilence – Dysentery
Un nastro che è una pietra miliare: l’alba del death metal nell’Europa continentale.
Toxikull – The Nightriser
Ogni tanto si ha bisogno anche di band come i Toxikull, una sorta di panacea per la vostra fame di heavy metal veloce e maledettamente classico.
Inkvisitor – Dark Arts of Sanguine Rituals
Agli Inkvisitor non mancano certo attitudine ed impatto, ma a questo giro lasciano molto in qualità arrivando alla sufficienza solo per qualche buon assolo in crescendo, che porta alle classiche cavalcate tutto impatto ed ignoranza tipiche del genere.
Militia – Regiments of Death
Nastro di una band forse minore, ma comunque molto interessante, del thrash americano della metà degli Eighties: tra l’altro, un caso rilevante di gruppo non proveniente dalla Bay Area.